Più fondi per il braccio «soft robotics»

L’Iit di Genova è la dimostrazione che la ricerca d’eccellenza aiuta a vivere meglio e piace all'industria

25/01/2025
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L’European Research Council ha annunciato le assegnazioni di 134 finanziamenti «Proof of Concept» (PoC) in tutta Europa per rendere i risultati della ricerca scientifica d’eccellenza più vicine alle applicazioni concrete. All’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) il riconoscimento pari a 150 mila euro è stato assegnato ad Antonio Bicchi, pioniere della protesica robotica soffice con l’ideazione della mano poliarticolata SoftHand, a capo del Soft Robotics for Human Cooperation and Rehabilitation Lab all’IIT di Genova. Il nuovo finanziamento sarà destinato allo sviluppo di una protesi di braccio in grado di riprodurre le caratteristiche dell’arto umano, secondo i principi biologici della soft robotics. Al progetto, dal nome VSoftPro, parteciperà anche la pmi innovativa qbrobotics, nata nel 2012 come start-up dell’IIT. I finanziamenti annunciati oggi sono la seconda parte del programma previsto per il 2024, con un investimento totale di 36.75 milioni di euro su 245 progetti. In questa seconda tornata, in Italia saranno finanziati 15 progetti, rappresentando insieme alla Germania e ai Paesi Bassi il paese membro con maggiori assegnazioni. Antonio Bicchi coordina il Soft Robotics for Human Cooperation and Rehabilitation Lab all’IIT di Genova ed è stato beneficiario di diversi finanziamenti ERC, tra cui un ERC Synergy Grant nel 2018 per il progetto Natural BionicS, incentrato sulla realizzazione di arti protesici con caratteristiche «naturali» e collegati con il sistema nervoso centrale. Nel 2012 il suo Advanced grant fu il primo finanziamento di quel tipo assegnato alla ricerca italiana in Robotica, da cui scaturì il disegno originale della SoftHand. L’invenzione è stata impiegata su robot umanoidi e per protesi di mano in diversi programmi di studio con medici in Italia e negli Stati Uniti. Inoltre, una sua versione per applicazioni industriali è diventata un prodotto commercializzato da qbrobotics. Nell’ambito di quest’ultimo progetto finanziato dall’ERC, il «VSoft Pro», Bicchi e il suo gruppo, in collaborazione con qbrobotics, puntano a sviluppare una protesi transomerale per gli arti superiori che replichi l’aspetto naturale e la funzionalità di un arto umano, attraverso una rigidità controllabile dall’utente e una adattabilità all’ambiente passiva. La progettazione sarà anticipata da indagini preliminari con gli utenti, affinché il design della protesi risponda alle loro esigenze e preferenze. Il sistema muscolo-scheletrico umano consente agli individui di adattarsi senza sforzo a compiti e ambienti diversi. La protesi in sviluppo vuole imitare il comportamento naturale, favorendo interazioni sicure e naturali. Inoltre, sarà munita di un controllo intuitivo, permettendo agli utenti di gestire il proprio arto bionico come un’estensione del proprio corpo. Infine, il gruppo di ricerca condurrà uno studio sui vantaggi relativi all’uso di tali protesi con il controllo della rigidità, rispetto a quelle rigide tradizionali, così da fornire indicazioni per lo sviluppo di future soluzioni protesiche avanzate.
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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