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Liguria, Il buco della Sanità è (solo) di 49,2 milioni

L'annuncio dell'assessore Nicolò, che smentisce le "voragini" paventate dall'opposizione

08/01/2025
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Il buco della sanità, gli spiccioli cui ha fatto riferimento il presidente della Regione Marco Bucci, la «voragine» di cui parlava l’opposizione, ammonta a 49,2 milioni «pari a circa l’1% della spesa complessiva», ha detto ieri in consiglio regionale l’assessore alla Sanità Massimo Nicolò rispondendo alle interrogazioni dei consiglieri di minoranza. In particolare il capogruppo del M5S Stefano Giordano e i consiglieri del Pd hanno chiesto all’assessore la cifra precisa del disavanzo, che fino ad oggi non era stata mai detta. «Dai risultati relativi al 3° trimestre 2024 delle cinque Asl liguri e dei quattro ospedali rapportato ad anno è emersa una stima del disavanzo d’esercizio fondata su valori eccessivamente prudenziali che non stanno trovando una corrispondenza con i valori che stanno emergendo nei preconsuntivi del 4° trimestre - ha detto Nicolò - La conferma delle maggiori risorse dalla suddivisione del fondo indistinto e dalla ripartizione delle forme premiali, delle quote vincolate agli obiettivi del Piano sanitario nazionale e alle risorse vincolate per la realizzazione degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale per l’anno 2024 arrivata dalla seduta del 19/12 del CIPESS ha confermato l’incremento delle risorse per la sanità pubblica più alto di sempre, confermando il trend di crescita del finanziamento al Fondo sanitario nazionale che nella manovra 2025 prevede un ulteriore incremento di oltre 2,5 miliardi (per tutte le regioni, ndr).Tra la conferma delle maggiori risorse e quelle risorse aggiuntive per le quali si è in attesa della formalizzazione relative al c.d. pay back farmaceutico, all’assistenza domiciliare finanziata dal Pnrr Missione 6, all’assistenza erogata ai cittadini Ucraini e all’emersione dei lavoratori stranieri irregolari la previsione del disavanzo di gestione per l’anno 2024 si è attestato ad  66,2 milioni di euro, e alla luce di quanto sopra esposto è da ritenere scongiurato il paventato commissariamento e quindi l’aumento dell’addizionale Irpef e le maggiorazioni dell’aliquota Irap». I conti sono ancora più dettagliati perché Nicolò ha dichiarato che «nel procedere alle consuete operazioni di chiusura dell’esercizio e alla quantificazione dei costi di competenza dell’esercizio rispetto a quanto prima dichiarato, le aziende hanno rilevato anche gli effetti delle azioni volte a generare efficientamenti del Servizio Sanitario Pubblico e conseguentemente dei risparmi a parità di prestazioni generate dalle misure introdotte nel corso del 2024, azioni che hanno iniziato ad avere i primi effetti già nel consuntivo 2024, e continueranno a generare effetti positivi nel 2025. Grazie a queste misure ed ai percorsi di efficientamento intraprese con determinazione dai direttori delle aziende il disavanzo di gestione alla data odierna è stimato in € 49,2 mln pari a circa l’1% della spesa complessiva». Cifre dunque molto lontane dal buco ereditato dall’ultima giunta Burlando. «A breve - ha concluso Nicolò - giungeranno i preconsuntivi economici delle aziende, successivamente si potrà valutare congiuntamente con i direttori delle aziende quelle ulteriori misure relative alle poste patrimoniali, unitamente ad eventuali contributi dai fondi regionali che confidiamo che non sarà necessario attivare, per raggiungere il pareggio del sistema sanità».
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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