La nuova Regione Liguria riparte da un'inchiesta e dalle polemiche sulla sanità

La procura della Spezia indaga su un esposto anonimo che accusa l'ex presidente del consiglio. E il Pd difende i responsabili delle Asl

09/11/2024
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La nuova legislatura della Regione Liguria riparte con molte similitudini rispetto alla prima. Specie nei rapporti tra maggioranza e opposizione. Ma la Regione - e questa è sicuramente soltanto una curiosa coincidenza - riparte anche con una nuova inchiesta della magistratura. Marco Bucci non si è ancora insediato, ma l’attenzione degli inquirenti si concentra su un nuovo fascicolo legato al ciclo appena concluso. In particolare la procura della Spezia, la stessa dalla quale erano partiti i primi approfondimenti poi sviluppati a Genova su Matteo Cozzani, capo di gabinetto dimissionario di Toti, questa volta vuole vedere chiaro su alcuni incarichi di consulenza affidati dalla presidente del consiglio regionale, da Gianmarco Medusei, all’epoca esponente della Lega, oggi rieletto nella lista di Fratelli d’Italia. rapporti di collaborazione per cifre anche modeste, si parla di importi tra i 400 e gli 800 euro, sui quali è giunto un esposto. Peraltro anonimo. Una questione che non può avere alcuna ripercussione sulla nuova avventura appena iniziata, ma che conferma il clima avvelenato alimentato anche da chi è sempre pronto a ricorrere alle carte bollate più che al voto popolare.   
Intanto, mentre non è ancora nota la data della convocazione del primo consiglio regionale, ieri Marco Bucci ha convocato la maggioranza per stringere gli ultimi accordi e annunciare prima possibile la giunta. Il nodo da sciogliere era quello dell’assessore alla sanità, ruolo che nessun partito sembrerebbe volere, ma per il quale il numero uno di piazza De Ferrari avrebbe individuato Massimo Nicolò, nel quale ripone massima stima e che sarebbe disposto a farsi avanti per ricevere il pesante testimone da Angelo Gratarola.
Sarebbe tutto semplice se non ci fossero in gioco gli equilibri tra i partiti. Nicolò è esponente di Fratelli d’Italiae per il partito di Giorgia Meloni aveva già svolto il ruolo di vicesindaco proprio nella prima giunta di  Marco Bucci. Ilmedico oculista non è però stato indicato dal partito come proprio assessore: i due posti spettanti sono destinati a Simona Ferro e a Luca Lombardi. Il presidente, per avere comunque in squadra il suo ex vice sindaco, sarebbe disposto a riununciare a una casella che spetterebbe alle sue liste civiche. Vince Liguria è arrivata seconda, davanti a Lega e Forza Italia, e ha lo stesso numero di consiglieri dei partiti tradizionali, ma aveva finora espresso solo Giacomo Giampedrone come assessore.
Andrebbe tutto a posto che non ci fosse il «no» degli altri, in particolare di Forza Italia, che si «accontenterebbe» di un solo posto (pur se di peso: quello di vicepresidente con Marco Scajola), ma non di vedere tre esponenti di Fratelli d’Italia in giunta. Anche perché già la Lega avrà due assessori nonostante sia solo il terzo partito della coalizione. Una partita a scacchi che ieri Bucci ha provato a risolvere, ben sapendo che già in Comune aveva fovuto far quadre richieste inconciliabili ma, pur non accontentando tutti, è sempre riuscito a varare giunte che hanno godute di pieno sostegno della maggioranza in aula.
E se il nodo dell’assessorato alla Sanità è sempre quello intorno al quale si sono concentrate le ultime trattative, il presidente non ha perso tempo e ha già convocato i vertici delle Asl e della Aziende ospedaliere. Un faccia a faccia per chiarire subito che il neo governatore si aspetta presto un piano per rimettere a posto i conti e affrontare il tema delle liste d’attesa. Ruvido come di consueto, Bucci ha usato toni decisi per puntare al risultato e, come di consueto, non è mancato chi, tra i presenti, si è affrettato a lamentarsi della riunione. Ieri il segretario regionale del Pd, Davide Natale, ha subito firmato un comunicato per difendere i direttori della sanità della quale contesta i risultati, addebitandoli però esclusivamente a responsabilità politiche della mancata amministrazione.
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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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