Intelligenza Artificiale al Festival della Bioetica di Santa Margherita
Tra Villa Durazzo e l'Anfiteatro Bindi i massimi esperti discutono delle nuove frontiere della scienza
Monica Bottino 25/08/2024
La bioetica non è mai stata così di moda. O, almeno, dovrebbe esserlo, visti i tempi che stiamo vivendo che vedono un’accelerazione fortissima sull’uso della scienza per cambiare la vita e la salute dell’uomo. Così, anche quest’anno, a Santa Margherita Ligure, torna, subito dopo il Festival della Politica, il Festival della Bioetica, che domani e martedì vedrà confrontarsi, tra Villa Durazzo e l’Anfiteatro Bindi, intellettuali, professori universitari, medici e artisti sul tema «Intelligenze. Uomo, ambiente, animali». Seminari, tavole rotonde, dibattiti, performance artistiche daranno vita a una due giorni molto intensa, sul ritmo impresso all’evento dalla presidente, la professoressa Luisella Battaglia, che da anni si occupa di bioetica e oltre ad essere membro del comitato nazionale è anche presidente dell’Istituto Italiano di Bioetica che a sede a Genova, dal lei stessa fondato.
«Il Festival di Bioetica, giunto all’ottava edizione, è dedicato a un tema cruciale al centro del dibattito contemporaneo, Intelligenze, declinato nel consueto percorso: Uomo, ambiente, animali, che consentirà di esplorare i diversi aspetti e le differenti forme e dimensioni di ciò che chiamiamo genericamente intelligenza, intendendo con questo termine, secondo una definizione ormai invalsa, la capacità di risolvere problemi, di adattarsi e di imparare dall’esperienza - racconta la professoressa Battaglia - Oggi le conoscenze sul funzionamento del cervello sono in rapida accelerazione e in particolare le neuroscienze hanno molto da insegnarci sulle cosiddette ‘intelligenze multiple’ e cioè sulla particolare miscela di abilità che caratterizza ogni persona, consentendoci di comprendere le basi dei nostri comportamenti e offrendoci anche la possibilità di modificarli».
Cambiamenti epocali, dunque. «Sì, certamente - continua - Siamo dinanzi ad una rivoluzione che mira a ridefinire i concetti di mente, identità e libertà e che si estende a molti ambiti dell’esistenza umana nella misura in cui influenza la morale, il diritto e l’economia. Le neurotecnologie, a loro volta, aprono scenari di controllo diffuso, prospettando l’opportunità di potenziarci cognitivamente e moralmente, di modificare i ricordi, di creare cervelli in laboratorio. Tutto ciò ha bisogno di un’attenta analisi e di una valutazione etica che deve essere condotta in modo interdisciplinare. Per questo la Bioetica è chiamata in causa».
Da anni la professoressa Battaglia approfondisce il tema della bioetica in relazione alle nuove sfide che la società ci presenta. E ha un’attenzione molto speciale per il mondo degli animali. «Ogni essere vivente ha un valore intrinseco e se non possiamo eliminare completamente ogni strumentalità dobbiamo però avere la consapevolezza che ogni sacrificio dovrebbe essere veramente richiesto da una ragione seria e profonda», ripete la docente che anche nella nuova edizione del Festival propone ampio spazio al tema. «Di particolare rilievo risulta, parlando di intelligenza artificiale, l’approfondimento del tema straordinariamente complesso dell’intelligenza degli animali sulla base delle conoscenze dell’etologia cognitiva che ci insegna come essa assuma forme molteplici e affascinanti, invitandoci a parlare di ‘altre menti’, dotate di capacità di adattamento al proprio specifico ambiente e in grado di rispondere alle sue sfide. Non solo. Se riteniamo, come talora si suggerisce, che i comportamenti intelligenti siano fondamentalmente soluzioni di problemi potremo interrogarci sull’intelligenza nel mondo vegetale avvalendoci delle acquisizioni della neurobiologia vegetale, la nuova disciplina scientifica che studia le capacità cognitive delle piante. Si tratterà, ad esempio, di esaminare come esse ricevano i segnali dall’ambiente, rielaborino le informazioni e approntino delle soluzioni in grado di assicurare la propria sopravvivenza. Ci si chiederà ancora se sia possibile, e a quali condizioni, parlare di intelligenza in senso proprio o se sia sufficiente riconoscere nei vegetali capacità, sia pure molto sofisticate, di interazione col proprio ambiente. Il dibattito, di cui si darà conto nella varietà delle posizioni, è molto acceso e resta apertissimo».
Non solo. «Altrettanto importante sarà l’approfondimento delle problematiche legate all’intelligenza artificiale, delle opportunità e dei rischi che essa presenta nei diversi ambiti applicativi. Le tecnologie, i servizi, i prodotti digitali fanno, ormai parte delle nostre vite. Gran parte delle attività umane dalla formazione all’industria, al commercio, alla sanità, alla politica fino a quelle ludiche e di svago fanno ricorso alle nuove tecnologie della comunicazione e, più in generale, all’intelligenza artificiale. Si tratta di una vera e propria trasformazione epocale che comporta, insieme, l’aprirsi di grandi opportunità e nuovi interrogativi e preoccupazioni. Interrogativi relativi al come interagire con dispositivi sempre più raffinati quali i sistemi automatizzati di comunicazione, come abitare mondi virtuali cui tali dispositivi ci consentono di accedere, come definire gli ambienti in un mondo nel quale la tradizionale dicotomia reale-virtuale è venuta meno richiedono una riflessione morale approfondita, innovativa e, sotto molti aspetti da costruire». Pertanto, comprendere le trasformazioni tecnologiche in atto per gestirle in modo eticamente corretto risulta fondamentale. «Emerge l’esigenza di pensare a un’etica che sia centrata sul miglioramento dell’agire umano senza che venga meno la responsabilità e la capacità di controllo sugli sviluppi e gli utilizzi dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie a questa connesse. Ciò è tanto più rilevante in considerazione dell’impatto dell’intelligenza artificiale sul cambiamento climatico e rispetto allo sviluppo sostenibile».
«La Bioetica per la sua natura inter e pluridisciplinare, per la sua attitudine a un approccio sistemico alle emergenze e alle questioni morali attinenti la vita in tutte le sue manifestazioni può, attraverso la sua riflessione, dare un contributo importante affinché le nuove tecnologie informatiche e l’intelligenza artificiale siano effettivamente volte a generare sostenibilità ambientale, economica, sociale e con essa maggior ben-essere», conclude la professoressa Battaglia.
Un altro momento importante del Festival, che si terrà martedì in chiusura, è il conferimento del Premio Festival di Bioetica 2024 a Donatella Bianchi, giornalista e scrittrice, oggi anche presidente del Parco nazionale delle Cinque Terre.Ci saranno anche alcuni momenti musicali e di spettacolo con Alessia Cotta Ramusino, Federico Tangari, e il maestro Claudio D’Antoni, con il Gilda Musicorum.
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