Antonio Patuelli: «Imprese e famiglie ritornano a investire»

Il presidente dell’Abi interviene a Torino in occasione della cerimonia del premio «BancaFinanza 2025»

Alessandro Marini 20/05/2025
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La giornalista economica de «Il Giornale» CAMILLA CONTI ha intervistato il presidente dell’Abi ANTONIOPATUELLI
In occasione della consegna del premio «BancaFinanza 2025» è stato intervistato da Camilla Conti, giornalista del quotidiano nazionale «Il Giornale», il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana Antonio Patuelli.
Il confronto è partito da un’analisi relativa all’aumento, dopo due anni, del credito concesso dagli istituti bancari a famiglie e imprese.
«In questo momento abbiamo un’abbondanza di offerta. Infatti, le famiglie e le imprese, specialmente in alcuni settori, stanno investendo - ha esordito il presidente dell’Abi che ha aggiunto - Le famiglie stanno spingendo gli investimenti. In particolare vorrei sottolineare il fatto che le statistiche smentiscono chi sostiene che nel meridione i prestiti vengono concessi con il contagocce ed è anche grazie a ciò che le medie nazionali vengono irrobustite.
Un altro elemento fondamentale è la trasparenza tra banche e imprese. Gli istituti bancari devono finanziare solo le imprese che pagano le tasse, sia per correttezza, sia perchè vuol dire che si aiutano solo le realtà che producono un utile. Le banche non possono essere complici dell’evasione».
Durante l’intervista si sono affrontati anche temi di carattere internazionale, a partire dalla guerra in Ucraina.
«La trattativa di pace tra Ucraina e Russia, svoltasi ieri a Istanbul, non poteva concludersi con un accordo immediato. Pensare il contrario era da ingenui. 
Tuttavia, l’incontro fra le delegazioni ha portato a un risultato importante: lo scambio di mille prigionieri. I negoziati sono incominciati dall’aspetto umanitario.  
Inoltre, sono positive le parole di Erdogan, l’uomo che controlla gli stretti del Bosforo e dei Dardanelli e che si è detto interessato a una pace.
In più, l’influenza di Papa Leone XIV che non è solo morale, ma interventista in modo equilibrato. 
Insomma, due presupposti per costruire un processo di pace» 
Patuelli è intervento su un altro argomento d’attualità: i dazi.
«Gli Usa hanno dei problemi. I titoli di Stato americani non sono più così appetibili come in passato. Il tasso di sconto negli Usa è doppio rispetto a quello della Bce. Per tanto se uno deve indebitarsi sceglierà di farlo dove gli conviene.
Nel mondo c’è uno scontro fra monete, l’euro è ormai una moneta solida e i Brics vogliono soppiantare l’egemonia economica degli Stati Uniti e i dazi sono stati la risposta di Trump a tutti questi fattori. In ogni caso, è evidente come l’imposizione di questa imposta sia solo un modo per trattare e trovare nuovi accordi economici».
Infine un commento sulle tante operazioni che stanno coinvolgendo il mondo bancario italiano ed europeo.
«Negli Stati Uniti e in Asia ci sono dei colossi, in Europa abbiamo varie tipologie di banche ed è un bene, ma se vogliano essere competitivi a livello internazionale bisogna che si creino grandi gruppi.
L’Italia ha attraversato una crisi bancaria dal 2015 al 2021, ma non abbiamo mai alzato nessuna barriera contro l’ingresso di capitali stranieri nelle nostre banche.
Penso che sia in errore da parte delle istituzioni europee ostacolare i capitali esteri, anche perchè significherebbe violare il pilastro fondamentale dell’Unione Europea: il libero mercato».
 
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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