La Compagnia Carabinieri di Arona prosegue incessantemente l’attività di contrasto al sempre più crescente fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti posto in essere da batterie mobili di soggetti magrebini, nelle aree boschive dell’Aronese e dell’Alto Vergante.
Nella giornata del 27 marzo scorso hanno smantellato l’ennesimo market della droga arrestando, in flagranza di reato, due soggetti nordafricani rispettivamente di anni 27 e 25, pregiudicati, sprovvisti di documenti e senza fissa dimora
Nell’occasione è stata individuata l’ennesima piazza di spaccio, nella zona boschiva adiacente la via per Ghevio del Comune di Meina, frazione Ghevio località Piantini, che era divenuta da tempo luogo abituale delle cessioni di droga ad opera di questi soggetti che, uscendo dalla boscaglia, rifornivano gli acquirenti.
Nella circostanza i due arrestati sono stati trovati in possesso di oltre 40 grammi di eroina, 30 grammi di cocaina, 30 grammi di hashish, numerosi cellulari, vario materiale per il confezionamento tra cui bilancino di precisione e sacchetti di cellophane, oggetti atti ad offendere come machete, circa 1.500, euro, provento dell’attività delittuosa.
Nella stessa giornata altro personale, sempre del Nucleo Operativo e Radiomobile, nel corso di un mirato servizio volto a contenere la diffusione delle armi illegali sul territorio di questa Provincia, ha tratto in arresto un cittadino 60enne, italiano residente a Miasino. Nella circostanza, all’interno di un capanno nella sua disponibilità ubicato nel Comune di Invorio sono stati rinvenuti due fucili, diverse cartucce, una balestra con relative frecce, sciabole, una vecchia paletta in uso alla Polizia Locale di un Comune situato sulla sponda del Lago Maggiore. Nel corso degli accertamenti è emerso che una delle armi aveva la matricola abrasa sulla quale poi verranno eseguiti i rilievi tecnici volti all’esaltazione delle parti punzonate.