A Novara concluso il corso sul benessere nella comunità
Alla settimana di formazione e sensibilizzazione hanno partecipato 15 operatori socio-sanitari
Si è concluso venerdì 28 novembre, il corso intensivo finalizzato alla sensibilizzazione all’approccio ecologico sociale ai problemi alcol-correlati e complessi e al ben-essere nella comunità, tenutosi presso la struttura Pinetina Alessia della Parrocchia San Agabio di Novara.
Il Corso è stato promosso dalla collaborazione tra l’Asl Novara - Dipartimento Interaziendale Dipendenze Patologiche e Acat Novarese Odv - Associazione Club Alcologici Territoriali, con il sostegno di Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Progetto Goal in Rete), Arcat Piemonte (Associazione Regionale dei Club Alcologici Territoriali), Aicat (Associazione Italiana dei Club Alcologici Territoriali), Parrocchia S. Agabio, CST (Centro Servizi per il Territorio) di Novara e Vco e con il patrocinio di Comune di Novara, Provincia di Novara, Cooperativa Gea e Cisa Ovest Ticino.
Alla settimana di formazione e sensibilizzazione hanno partecipato 15 persone che hanno lavorato intensamente in un percorso formativo ispirato al metodo Hudolin, Psichiatra conosciuto in tutto il mondo per essere uno dei massimi conoscitori dei problemi alcol-correlati e complessi e che ha fatto parte del gruppo di scienziati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulle dipendenze.
Hudolin ha proposto un approccio di cura diverso dai metodi tradizionali, volto ad un cambiamento di cultura individuale, familiare e di comunità creando i “Club Alcologici Territoriali” diffusi in tutto il mondo.
I partecipanti, operatori socio-sanitari e membri dei gruppi di auto-mutuo aiuto, hanno lavorato intensamente alternando laboratori in piccoli gruppi sia mediante conduttori che autogestiti, momenti di conoscenza diretta nei club attivi sul territorio, lezioni di esperti e discussioni che hanno dato vita ad un ricco scambio di esperienze.
Le famiglie dei 6 club situati a Novara, Cameri e Galliate, nelle giornate di lunedì 24 e martedì 25, hanno accolto i corsisti con disponibilità ed empatia offrendo loro la possibilità di conoscere direttamente questo metodo di lavoro che consente alle persone di sentirsi risorsa per la comunità e non più problema.
I responsabili scientifici del corso sono stati Chiara Crosa Lenz, direttore della s.c. Ser.D Asl Vco e Livio Giuliano, responsabile della S.s. Alcologia del Ser.D Asl Novara.
Il coordinatore del corso, dott. Vito Antonio Campanile, ha portato l’esperienza pugliese.
Tra i formatori impegnati nel corso, Vito Antonio Campanile, Rossella Carrera, Chiara Crosa Lenz, Roberto Cuni, Augusta Bianchi, Mauro Torchio, Giovanni Boscaro, Francesco Alberto Lualdi, Doriano Mancin, Grazia Tomassini.
Sono state affrontate tematiche legate al consumo di bevande alcoliche, ad attaccamenti a sostanze e stili di vita dannosi alla salute propria, del contesto sociale e ambientale.
Si è offerta una panoramica sulle politiche di salute pubblica e sugli strumenti di collaborazione tra Servizi pubblici ed associazioni di volontariato. Sono state trattate tematiche essenziali al benessere dell’uomo, quali l’intelligenza emotiva ed ecologica e la spiritualità antropologica.
Sono state messe in evidenza le possibilità di cambiamento date dalla frequenza del Club Alcologico Territoriale, in termini di attivazione per il maggiore benessere personale, e di una migliore relazione nel contesto familiare, sociale ed ambientale, in un’ottica di responsabilizzazione personale e collettiva, e secondo la modalità del “Fare assieme”.
Nella giornata di giovedì 27 novembre si è tenuta la tavola rotonda sul tema “Promozione della salute nella Comunità”, a cui hanno partecipato Sarah Vecchio, direttore S.c. Ser.D e Manuela Probo, sirettore Sc. Psichiatria area Sud dell’Asl Novara, e i rappresentanti di Comune di Novara, Cst di Novara e Vco, Comunità di S. Egidio e Acat Novarese, con la determinazione a sviluppare ulteriori collaborazioni tra servizi pubblici, privato sociale e volontariato favorendo, anche attraverso la nascita di nuovi club, la diffusione della cultura dell’auto-mutuo aiuto e dell’integrazione socio sanitaria nella comunità locale.