Scolmatore del Bisagno finito in un anno grazie alla talpa

Ieri è stato dato inizio ai lavori con il macchinario che scava venti metri al giorno e che è stato chiamato «Dalia»

03/10/2025
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La «talpa» è partita. Arrivata nei mesi scorsi dalla Cina a Genova, nel cantiere per la realizzazione dello scolmatore del torrente Bisagno, è finalmente stata messa in funzione: si tratta di un macchinario lungo circa 100 metri su tre livelli e del peso complessivo di 1.280 tonnellate. Il presidente della Regione, Marco Bucci, con l’assessore alla Difesa del suolo  Giacomo Giampedrone  hanno proceduto ieri all’accensione insieme all’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Genova Massimo Ferrante, alla presenza delle autorità, dei referenti delle aziende appaltatrici che compongono l’Ati e dei rappresentanti sindacali. «La talpa dello scolmatore del Bisagno ha un nome: Dalia. L’abbiamo vista in funzione, abbiamo visto quanto è complessa ed è veramente uno spettacolo di ingegneria e tecnologia  - ha detto Bucci - Ora l’obiettivo è completare lo scolmatore in un anno, e con la talpa, a venti metri al giorno, ce la possiamo fare. Possiamo dare finalmente alla Valbisagno ciò che chiede da tanto tempo: essere libera dalla piena duecentennale». Accanto a questo investimento ci sono tutti gli altri ciniziati da sette anni, quelli sui rivi laterali, che portano non solo acqua, ma anche detriti, legno, pietre, fanghi. Voglio ringraziare tutti i lavoratori, ho detto loro di fare una targa con i loro nomi, come abbiamo fatto per il ponte San Giorgio, così poi verranno qui con le loro famiglie e potranno dire di aver contribuito a mettere in sicurezza la città di Genova. Ai cittadini dico: grazie per quello che avete sopportato fino ad oggi, ogni cantiere porta disagi ma alla fine avremo qualcosa di importante per tutti». «La messa in sicurezza del torrente Bisagno è fondamentale per mettere al riparo tutta la vallata, ma non solo, dal rischio alluvioni, che purtroppo, storicamente, hanno colpito pesantemente il nostro territorio - dichiara l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Genova Massimo Ferrante - La realizzazione dello scolmatore del Bisagno consentirà l’entrata in funzione, a pieno regime, dello scolmatore del Fereggiano il cui inizio lavori nel 2014 si è concluso come da cronoprogramma nel 2019, che ha già migliorato la sicurezza idrogeologica dei quartieri di Marassi e Quezzi. Il prossimo tassello fondamentale per la messa in sicurezza della Val Bisagno, in particolare del quartiere di San Fruttuoso, sarà lo sblocco, da parte dell’amministrazione comunale, dei 30 milioni di fondi, già stanziati, per la ripresa dei lavori sul rio Rovare e sul rio Noce, risolvendo le annose criticità idrogeologiche di una zona densamente popolata».
Le operazioni di montaggio del macchinario sono concluse: una volta a regime, la talpa arriverà a scavare in media circa 20 metri al giorno. Proseguiranno le riunioni periodiche tra la struttura commissariale e l’Ati per monitorare costantemente l’andamento dei lavori. L’impiego della Tbm a scudo chiuso è frutto di una variante migliorativa proposta dall’appaltatore e approvata dalla Stazione Appaltante nell’agosto 2023. In particolare, la variante migliorativa ha consentito il passaggio da una macchina a scudo aperto ad una macchina a scudo chiuso che consente, in contemporanea con le operazioni di scavo e senza soluzione di continuità, anche di procedere con la posa dei conci prefabbricati costituenti il rivestimento della galleria stessa: ciò consentirà di giovare di una riduzione dei tempi per dare completata la galleria e al contempo di innalzare le condizioni di sicurezza in fase di cantiere all’interno della galleria. L’opera, con un costo complessivo di oltre 200 milioni di euro, prevede la realizzazione di una galleria di circa 6,5 chilometri che collegherà la zona della Sciorba con il mare in corso Italia, sottraendo una significativa quota della portata di piena dall’alveo del torrente Bisagno. Il progetto dello scolmatore risale agli anni 2000 ed è stato finanziato con il piano Italia sicura nel 2015. I lavori, aggiudicati alla fine del 2019, sono iniziati nel maggio 2020, ma hanno subito rallentamenti significativi a causa della pandemia da Covid-19, delle vicende contrattuali conseguenti a due interdittive antimafia poi superate da specifico pronunciamento della Corte d’Appello di Salerno, da criticità legate sia agli aspetti di carattere tecnico-esecutivo dell’appalto sia agli aspetti di gestione amministrativo-finanziaria della commessa, per cui la Struttura commissariale regionale è intervenuta a più riprese anche attraverso la corresponsione di anticipi di risorse già previste contrattualmente a fronte della presentazione di specifiche garanzie aggiuntive e di impegni verificati costantemente. Il sistema dello scolmatore funzionerà in abbinamento con quello del Fereggiano, più piccolo e già attivo dall’autunno del 2019, creando una rete di protezione idraulica sotterranea a beneficio della città.
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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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