Poliziotti genovesi esperti in arti marziali. Super agenti in stile americano, come quelli che si vedono nei film, pronti a difendersi e a stendere con una sola mossa eventuali malintenzionati che dovessero risultare aggressivi. È l’idea portata avanti da un sindacato che ha già preso i contatti e organizzato i corsi per i propri iscritti.
Il progetto si chiama BJJ4Police, un acronimo che sta per Brazilian Ju Jitsu for Police, e sbarca così a Genova per addestrare la polizia di Stato a una nuova tecnica di Jiu Jitsu che viene utilizzata anche dalla polizia di New York e dai Rangers dell’esercito americano. 
L’evento, promosso dalla segreteria provinciale del Siulp di Genova, tramite il segretario provinciale Filippo Nurra e supportato dalla segreteria nazionale, si terrà da oggi a venerdì, presso la Polisportiva Genovese Shodokan, nel quartiere di Sampierdarena. Questo corso intensivo di circa 24 ore coprirà i 45 moduli previsti dal programma BJJ4Police.
Le adesioni sono numerose. Saranno presenti alle lezioni almeno una cinquantina di uomini e donne della polizia di Stato: «Sono coinvolti diversi reparti della questura, tra questi ispettori e agenti delle volanti, dei commissariati, dei reparti di prevenzione crimine e della polizia stradale - conferma Filippo Nurra -. Partecipano anche operatori della digos e della sezione investigativa per la Liguria  del servizio centrale operativo. Coinvolti anche operatori della Polizia delle comunicazioni». Un evento che però non è limtato alla sola polizia di Stato ma, nell’ottica di una crescente collaborazione interforze, è stata aperta anche agli agenti della polizia locale impegnati nel centro storico con sempre più forti compiti di ordine pubblico e contrasto alla criminalità diffusa. 
Il programma BJJ4Police è stato già accolto con grande successo nelle città di Milano, Bologna, Torino, Roma e Ravenna. Il segretario del Siulp sottolinea soprattutto l’aspetto della maggior tutela degli agenti in servizio, ma è certo che avere dei poliziotti anche più preparati in caso di contatto fisico con i malviventi sia una garanzia per la cittadinanza. «Si tratta di un’iniziativa che, oltre a rinforzare la tutela degli operatori nell’esercizio loro professionalità, rappresenta anche un potenziamento delle capacità tecniche di contenimento e mediazione e quindi una risorsa per i cittadini genovesi attraverso le capacità complessive degli operatori di polizia», commenta Nurra. 
Ma guai a pensare ad agenti pronti a trasformare i carruggi di Genova in un immenso tatami dove mostrare i muscoli. Gli stessi sindacati sottolineano soprattutto come queste tecniche abbiano uno scopo difensivo, e siano in grado di ridurre la stessa violenza che a volte si rende necessaria in alcuni interventi. «L’introduzione del Brazilian Jiu-Jitsu nelle forze dell’ordine attraverso il programma BJJ4Police rappresenta un’opportunità significativa per la preparazione degli agenti di polizia, mirando a migliorare sicurezza, operatività e relazioni comunitarie. La domanda crescente di metodi d’intervento che privilegino il controllo e la sicurezza, evitando l’uso eccessivo della forza, sottolinea l’urgenza di adottare tecniche come quelle del BJJ, efficaci nel garantire risultati nel rispetto dei principi di proporzionalità e minimizzazione del rischio», conclude Nurra. Una mossa ben portata evita il ricorso a una colluttazione  o a tecniche di arresto che possono anche portare a lesioni per tutte le persone coinvolte.