Nel carcere di Sanremo, dal 2024 a oggi sequestrato oltre mezzo chilo di droga

La denuncia del sindacato Sappe

30/05/2025
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E' notizia di questi giorni che, presso la Casa Circondariale di Sanremo, una cittadina italiana è stata fermata mentre cercava di introdurre circa cinquanta grammi di sostanza stupefacente accuratamente nascosta all’interno di un pacco contenente carne. La donna era giunta in istituto per un colloquio con un familiare extracomunitario detenuto. Il Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria SAPPE esprime grande soddisfazione per il pronto intervento e l’elevato senso del dovere dimostrati dagli agenti coinvolti. Il segretario regionale per la Liguria, Vincenzo Tristaino, auspica che la Direzione dell’Istituto conferisca agli operatori una nota di compiacimento e promuova una proposta di lode ministeriale per l’eccellente servizio reso. “Purtroppo, non si tratta di un caso isolato”, afferma: “dal 2024 ad oggi, solo a Sanremo è stato sequestrato oltre mezzo chilo di sostanze stupefacenti, segno di un fenomeno grave e ricorrente. A ciò si aggiungono frequenti tentativi di introduzione di telefoni cellulari, usati dai detenuti per mantenere contatti con l’esterno e con ambienti criminali. Come nel caso dell’altro giorno, l’attenta attività di controllo svolta in particolare dal personale dell’Ufficio Colloqui ha permesso di scoprire e sequestrare la sostanza, impedendone l’ingresso nella struttura”. Il SAPPE, che rivolge un sentito ringraziamento al Comandante del Reparto per il coordinamento della brillante operazione nonché al Vice Comandante e al Preposto all’Ufficio Colloqui per il fondamentale contributo, ribadisce la necessità di riconoscere e valorizzare il lavoro della Polizia Penitenziaria, presidio insostituibile di sicurezza e legalità al servizio della collettività”. Donato Capece, segretario generale del primo Sindacato del Corpo, evidenzia che “da sette anni, da quando cioè a Genova venne chiuso per una discutibile decisione politico-ministeriale il Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, la Liguria è passata sotto la dipendenza di Torino, è emersa evidente una impossibilità di coordinamento, palesando inefficienze che si sono manifestate in modo lapalissiano e marcato, essendo parsa totalmente evidente l’incapacità del Provveditorato regionale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, con sede a Torino, di garantire il coordinamento efficace della Liguria penitenziaria. Tali inefficienze si sono manifestate in tutti gli ambiti e si continuano a manifestare e tali aspetti sono aggravati dalla richiamata non definizione, da parte del Dipartimento, delle competenze autonome dei Distaccamenti regionali”. Per questo, il SAPPE auspica che “vadano a buon fine le iniziative politiche bipartisan presso il Governo ed il Ministero della Giustizia per la prossima riapertura a Genova del Provveditorato regionale penitenziario” (come già avvenuto per Regioni che, a loro volta, erano state accorpate, ossia Umbria ed Abruzzo) e, quindi, “per la istituzione anche in Liguria di un Nucleo cinofili del Corpo in grado di dare un efficace supporto ai Reparti di Polizia Penitenziaria della Regione nel contrasto alla introduzione ed al possesso di droga nelle strutture detentive liguri”.
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