Liguria virtuosa contro le dipendenze

I dati raccolti dalla Fondazione Gimbe segnalano che la presa in carico è efficiente

01/11/2025
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In Liguria i servizi sanitari contro le dipendenze funzionano. Lo dicono i dati raccolti da Fondazione Gimbe, che ha presentato un’analisi sulle dipendenze e sull’organizzazione dei servizi per le dipendenze (SerD) nelle Regioni italiane. In Liguria il numero medio di utenti per unità di personale dipendente nei servizi sanitari ambulatoriali contro le dipendenze nel 2023 è stato di 16,8 sotto alla media nazionale di 24,1 con marcate differenze regionali: nelle Marche, in Abruzzo e Lazio si superano i 30 pazienti per operatore, mentre in Umbria la media raggiunge addirittura quota 37, una pressione che inevitabilmente si riflette sulla qualità della presa in carico e sulla continuità terapeutica. Qiindi la Liguria è al terzo posto nella classifica delle Regioni con la migliore presa in carico dei pazienti dietro alla Provincia autonoma di Bolzano con 15,8 pazienti per operatore e alla Valle d’Aosta con 16,5.
    I servizi ambulatoriali attuano programmi terapeutico-riabilitativi e trattamenti farmacologici per le persone con dipendenze, dalle droghe all’alcol fino al gioco d’azzardo, oltre a offrire percorsi di sostegno dedicati ai familiari, garantendo consulenza e assistenza specialistica sia medico-sanitaria sia psicologica.
    In Liguria i servizi di primo livello sono quelli che si distinguono per l’elevato grado di accessibilità di unità mobili, centri drop-in e centri di prima accoglienza, e sono destinati prevalentemente alle persone più difficili da raggiungere attraverso i canali tradizionali. Nella Regione nel 2024, il tasso medio è di 0,5 servizi di primo livello ogni 100.000 abitanti tra 15 e 74 anni sopra alla media nazionale di 0,4.
    I servizi ambulatoriali attuano programmi terapeutico-riabilitativi e trattamenti farmacologici per le persone con dipendenze, oltre a offrire percorsi di sostegno dedicati ai familiari, garantendo consulenza e assistenza specialistica sia medico-sanitaria sia psicologica. Nella Regione nel 2024 il tasso medio è di 2,1 servizi ambulatoriali ogni 100.000 abitanti tra 15 e 74 anni sotto alla media nazionale di 2,6. Ci sono infine i servizi residenziali e semi-residenziali che offrono programmi assistenziali diversificati e percorsi assistenziali mirati in base al tipo di utenza, integrandosi con le attività terapeutiche dei servizi ambulatoriali territoriali. Nella Regione nel 2024 il tasso medio è di 2,7 servizi ogni 100.000 abitanti tra 15 e 74 anni sopra alla media nazionale di 2,1. Secondo Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, il problema della presa in carico delle dipendenze, non è più rinviabile, e sebbene la Liguria sia ben posizionata, «in Italia stiamo pagando il prezzo di un immobilismo normativo e organizzativo  e i servizi per le dipendenze rappresentano oggi un’anomalia strutturale del nostro Servizio Sanitario Nazionale perché - dice Cartabellotta - sono frammentati, disomogenei e con personale insufficiente. La loro efficacia dipende troppo spesso dalla buona volontà di professionisti e operatori, più che da un’adeguata programmazione dei servizi per prevenire, diagnosticare e trattare un fenomeno il cui impatto sulla salute pubblica è molto rilevante, soprattutto tra i più giovani».
Direttore: DIEGO RUBERO
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