Aumentano i ricorsi al Tar della Liguria rispetto all’anno precedente (1.208, contro 820 nel 2023, cioè 388 in più, con incremento percentuale di ben il 47%). È quanto si evince dalla relazione del presidente Giuseppe Caruso nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tar della Liguria. Anche i ricorsi definiti sono aumentati, seppure in misura inferiore (1.019, contro 971 nel 2023, +5%).
Conseguentemente la pendenza è ora di 1.481 ricorsi, contro i 1.299 del 2023, cioè 182 ricorsi in più, pari al 14% di incremento. Il maggior nume-
ro di controversie è stato instaurato in materia di concessioni demaniali (241, contro le 75 del 2023, con un aumento del 220%). Al secondo posto i ricorsi concernenti insegnanti (231, contro solo 1 del 2023). Si tratta di cause instaurate da insegnanti non di ruolo che rivendicano l’esecuzione del giudicato civile sulla spettanza della «carta docente».
Computando assieme tutte le altre esecuzioni: quelle attinenti alle leggi Pinto, ovvero il diritto di richiedere un’equa riparazione per il danno subito per la durata del processo, i numeri sono in calo: 27 nel 2024 contro 51 nel 2023.
A tutto questo segue a debita distanza, in leggero calo, la materia dell’edilizia – urbanistica. Nel corso del 2024 sono state depositate 141 pratiche contro le 161 dell’anno precedente. E ci sono casi mediatici importanti come la recente pronuncia sul Festival di Sanremo sull’affidamento dell’evento alla Rai. Il maggior numero di controversie si è avuto in materia di concessio-
ni demaniali: 241, contro le 75 del 2023, con un aumento del
220%.
È stato affrontato molte volte il tema delle concessioni balneari: da ricordare la sentenza che esclude l’efficacia della disciplina che ne ha nuovamente prorogato l’efficacia al 30 settembre 2027, per contrasto con la direttiva Bolkestein dell’Unione Europea. Anche in materia di interdittiva anti-
mafia e di appalti il Tar ha emesso varie sentenze significative.
Nella sua relazione il presidente del Tar della Liguria Giuseppe Caruso offre anche uno spunto di riflessione: «In Liguria si è diffusa una sorta di
rancorosa insofferenza verso le caste dei competenti. Esistono algoritmi che possono diventare fonti di verità immaginarie, frutto di spregiudicate manipolazioni, enfatizzare da abili demagoghi, dalle quali è difficile difendersi».
Anche per il Tar della Liguria l’intelligenza artificiale «può essere un grande ausilio e opportunità» ma anche un «grande pericolo». Per il presidente Caruso, tuttavia il giudice «deve sforzarsi di approfondire e comprende-
re specificamente il contenuto di ogni controversia e le conseguenze che potrà avere la sua decisione».
Nel corso della presentazione dell’anno giudiziario è interveuto anche il presidente della Regione Liguria Marco Bucci: «Gli enti locali non devono vedere il Tar come una sorta di severo controllore sempre pronto a bloccare opere e iniziative, ma piuttosto come una guida in grado di indicare il
corretto modo di procedere ha sottolineato il governatore Bucci - è una risorsa preziosa per evitare di ripetere gli errori. Per questo credo che Regione, Comuni e sistema giudiziario - ha aggiunto il presidente della Regionepossano e debbano lavorare insieme per costruire una Liguria sempre più efficiente, moderna e sicura: del resto, siamo tutti al servizio dei cittadini».