«Il buco di Amt è tra i 70 e i 99 milioni»

La sindaca Salis ha presentato la situazione: cambia la politica tariffaria e i soci dovranno contribuire di più

03/10/2025
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La sindaca Salis tra il vicesindaco Terrile (a sinistra) e il presidente di Amt Federico Berruti
«La più grande perdita nella storia di Amt: un risultato negativo di enorme dimensione che l’azienda e la politica che l’ha governata hanno tentato in ogni modo di nascondere. Per accertare le responsabilità e capire come si sia arrivati a questa situazione, il 22 ottobre abbiamo un appuntamento alla Corte dei Conti». Così la sindaca di Genova, Silvia Salis, ha presentato ieri ai media la situazione di Amt, l’azienda di trasporto pubblico genovese, da mesi nell’occhio del ciclone per il bilancio in rosso. L’entità del «buco», però non era chiara. L’amministrazione di centrosinistra, che ha «ereditato» la situazione dopo quasi due mandati interi di governo del centrodestra, si è affidata alla due diligence effettuata da Price Waterhouse Coopers. Una relazione che evidenzia, per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2024, perdite tra 46 e 74 milioni di euro - una forbice variabile in base ai metodi di ricalcolo di alcune poste - ai quali si aggiunge una perdita sull’esercizio provvisorio 2025 di altri 25 milioni.Il buco di Amt Genova, quindi, potrebbe valere tra i 71 e i 99 milioni di euro.   Ieri la sindaca ha incontrato la stampa insieme con il vicesindaco e assessore al Bilancio, Alessandro Terrile, l’assessore alla Mobilità e ai Rapporti con le organizzazioni sindacali, Emilio Robotti, e il presidente di Amt Spa, Federico Berruti. «Oggi è il giorno della verità - ha detto Salis - abbiamo i dati di una stimata azienda che ha fotografato una perdita molto rilevante, direi sorprendente, perché contrasta sensibilmente con quello che è, fino a oggi, l’unico documento ufficiale inviato al Comune dai precedenti amministratori... I dati reali sono invece oltre 25 milioni di perdite ad agosto, che si sommano alle perdite stimate per il 2024 per un totale quindi di circa 100 milioni - continua Salis - Eravamo e siamo molto preoccupati». La sindaca ha messo l’accento sulla politica tariffaria «che non ha funzionato, è evidente». Ha poi tracciato i prossimi passaggi per rilanciare l’azienda di trasporto pubblico locale. «Oggi è il momento della trasparenza e della responsabilità - ha detto Salis - poco fa ho incontrato i sindacati dei lavoratori di Amt, ai quali ho confermato che il Comune di Genova farà di tutto per riportare in equilibrio la nostra azienda, ho confermato che abbiamo intenzione di mantenere Amt una società pubblica, che gestisca il servizio di trasporto in house. Siamo aperti al dialogo con Regione Liguria, per approntare la ricapitalizzazione necessaria e soprattutto per aggiornare il corrispettivo del contratto di servizio che deve tenere conto dei sensibili incrementi dei costi manutentivi, infrastrutturali e del personale. Ovviamente anche il Comune farà la sua parte, a cominciare dalla variazione di bilancio che porteremo in giunta questo pomeriggio, che accantona circa 8 milioni di euro per partecipare ad un eventuale incremento del contratto di servizio già per l’anno 2025».  
Per riportare l’azienda in equilibrio, vista la dimensione dello squilibrio, a tutela dell’azienda, dei lavoratori e del servizio per la cittadinanza, Amt depositerà istanza di apertura di un procedimento di composizione negoziata della crisi ai sensi dell’art. 12 del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza: uno strumento non concorsuale e non fallimentare, che servirà a tutelare la continuità aziendale. Entro metà ottobre saranno presentate le linee guida del piano industriale che dovrà tenere conto di due leve: la parte tariffaria e il contratto di servizio, che dovrà essere rivisto sia da parte del Comune sia degli altri soci. L’accantonamento degli 8 milioni in parte corrente del Comune, deliberato ieri in giunta, servirà a coprire l’eventuale revisione del contratto di servizio da parte di Palazzo Tursi. Nel frattempo, si avvierà la discussione sulla ricapitalizzazione degli attuali soci pubblici l’ingresso di eventuali altri nuovi soci pubblici. 
Con l’apertura di un procedimento di composizione negoziata della crisi potrà essere richiesto al Tribunale di disporre le misure protettive di cui all’art. 18 del Codice, efficaci per 120 giorni e prorogabili entro il limite massimo complessivo di 240 giorni, per evitare che eventuali azioni dei creditori interrompano il piano di rafforzamento economico-patrimoniale che nel frattempo sarà messo in atto. «Vogliamo tornare a investire sull’integrazione ferro-gomma, anche per sfruttare la conclusione dei lavori del nodo ferroviario di Genova - ha concluso Salis - con Trenitalia, con cui abbiamo avuto un recente incontro e che ringrazio per aver bloccato l’ingiunzione di pagamento dei debiti pregressi, avvieremo una campagna di sensibilizzazione per un maggior utilizzo del treno in ambito metropolitano, vista anche la prossima attivazione del potenziamento del nodo ferroviario a servizio della nostra città».
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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