Poco dopo le 13, davanti a tutti, in piazza Corvetto. L’assalto al point elettorale di Marco Bucci, neppure ufficialmente inaugurato, diventa subito un bersaglio troppo ghiotto per chi, da settimane, sta puntualmente dando la caccia a ogni manifesto o pubblicità elettorale che riguardi candidati di centrodestra. La comparsa del volto di Marco Bucci sulle vetrate del point ha subito attirato l’attenzione.
Questa volta però l’ardire del misterioso vandalo è stato eccessivo, ed è stato colto sul fatto da uno dei sostenitori di Bucci, che stava arrivando alla sede. Appena vistosi scoperto, l’imbrattatore è fuggito. Non prima però  di essere ben «inquadrato» da chi sopraggiungeva.
La sorpresa è stata tanta. A entrare in azione è stata una donna. «Una donna non più giovanissima, sulla settantina, avvolta in un impermeabile rigorosamente rosso, capelli accuratamente tinti color mogano», è la specifica che arriva dallo staff di Bucci.
Soprattutto viene posto in risalto un dettaglio, certamente non irrilevante. «La mano ha tutta l’aria di essere la stessa che ha coperto di insulti altri manifesti, usando ossessivamente le stesse parole folli contro gli esponenti che sostengono Marco Bucci presidente», viene specificato. I termini usati per imbrattare le immagini sono infatti sempre gli stessi già comparsi su molti manifesti: «Assassini, genocidio, eragastolo»,  le parole ricorrenti. Nella zona del point sono attive anche molte telecamere. Le stesse potrebbero aver inquadrato la donna dall’impermeabile rosso, che potrebbe quindi essere identificata.
Resta il fatto che tutti questi raid sono stati fino ad ora commessi contro esponenti del centrodestra e che in molti casi riguardano altre donne candidate.