Il vescovo scomunica il politicamente corretto su aborto, islam e migranti

Duro intervento del responsabile della Diocesi di Sanremo e Ventimiglia: "E' censura mascherata da progressismo"

Diego Pistacchi 31/08/2024
vescovo.png - {vescovo.png} - [19471]
Il vescovo Antonio Suetta
Dal pulpito si può anche dire no. Rispetto sì, sottomissione no. Dalla Chiesa si alzano anche voci in dissenso che rifiutano posizioni oggi apparentemente condivise ma che possono essere in contrasto con i principi della religione e anche del comune sentire. Quello che spesso viene definito come pensiero politicamente corretto e per questo quasi incontestabile, non è... vangelo. Almeno per chi il vero Vangelo è chiamato a diffonderlo. Dalla Liguria si alza forte e per questo anche clamorosa, la voce del vescovo di Ventimiglia e Sanremo, Antonio Suetta. Che non è nuovo a posizioni in difesa dei dogmi della Chiesa, nonostante possano provocare reazioni e indignazione
Il vescovo anzi ribalta la questione e attacca proprio quelli che ormai sono diventati dogmi laici, contro i quali non sembra sia permesso avere opinioni divergenti. E intervenendo ai festeggiamenti di Sant’Ampelio a Ventimiglia, propone un messaggio tutt’altro che conciliante. «Vediamo bene, ad essere schietti ed onesti, come oggi sia pervasiva una criminalizzazione del dissenso - parte subito all’attacco di alcuni argomenti su cui rivendica il diritto, negato, a una posizione diversa -. Si registra a tutti i livelli della compagine sociale un’azione repressiva tendente a criminalizzare chiunque si opponga a determinati nuovi ‘dogmi’ come immigrazione indiscriminata, aborto come ‘diritto fondamentale’, utero in affitto, ‘transizione di genere’, catastrofismo climatico e altre situazioni similari».
Argomenti sui quali Antonio Suetta non si preoccupa di scegliere anche interpretazioni diverse rispetto a Papa Francesco, che sui migranti e sui cambiamenti climatici sposa in piena la linea del politicamente corretto, restando magari più cauto, ma comunque meno rigido su temi che contrastano apertamente con la dottrina cattolica. Quelli che il vescovo ligure chiama «i dogmi e le censure del politically correct» hanno un’origine sociale e politica, nella quale il prelato vede un rischio molto alto per il futuro. «Un siffatto tipo di censura qualifica la prospettiva socioculturale, che va sotto il nome di progressismo, parola ‘magica’, dinanzi alla quale non si ammettono reticenze e ritardi - sostiene Suetta -. Anche ai tempi di san Secondo per l’autorità imperiale romana esisteva un ‘politicamente corretto’, che sinteticamente coincideva con la ‘religione di stato’: il problema dell’imperatore non era certo la fede o la salvezza eterna dei sudditi, ma piuttosto quello di garantire un ordine e relative conseguenze di bene e di sicurezza».
Certe posizioni quindi sarebbero usate oggi per garantire una linea tracciata alle politiche globali internazionali, per stroncare definitivamente idee scomode e possibile dissenso. Ecco perché Antonio Suetta non si tira indietro neppure dal denunciare i rischi dell’eccessiva espansione del mondo islamico, già evidenziati ad esempio dal pensatori laici quali Oriana Fallaci: «Non possiamoomettere salutari riflessioni sulle cause che hanno provocato il declino di questo o quel contesto: per l’Africa del tempo ha influito la decadenza della civiltà romana prima e l’avanzata islamica poi. Come non riconoscere anche oggi una profonda e grave decadenza di civiltà insieme all’avanzare di varie perniciose dottrine, penso all’espansione del mondo islamico con tutte le conseguenze religiose, politiche e socio-economiche, che sono sotto i nostri occhi».
Un Islam con i suoi precetti e le sue convinzioni spaventa il vescovo. Riflessioni ovviamente destinate a creare rumore. Certamente più di quelle, ben più unanimemente condivise, di critica allo spettacolo offerto dagli organizzatori delle Olimpiadi di Parigi nel corso della cerimonia inaugurale, con immagini dissacranti per la religione cattolica. Immagini e forme di neo paganesimo  «spacciate come progresso e propagandate come emancipazione e libertà; basta guardare alla sceneggiata predisposta per l’apertura dei giochi olimpici», colpisce duro il vescovo di Ventimiglia e Sanremo.
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
Editore: POLO GRAFICO SPA
Via Giovanni Agnelli 3,
12081 Beinette (CN)
+39 0171 392211
P.IVA: 02488690047

Il Giornale del Piemonte e della Liguria

Il quotidiano on line "Il Giornale del Piemonte e della Liguria web" è il nuovo media della galassia del gruppo Polo Grafico Spa, editore da oltre 25 anni nei territori di Piemonte, Liguria e Regione Paça (Costa Azzurra). Il gruppo edita da oltre vent'anni il quotidiano nella versione cartacea "Il Giornale del Piemonte e della Liguria".

Polografico Spa - P.IVA: 02488690047

Chi Siamo | Contatti | Cookies | Privacy