Ergastolo per Salvatore Aldobrandi, pizzaiolo e ristoratore di 75 anni originario di San Sosti (Cosenza) e residente a Sanremo. E' responsabile dell'uccisione di Sargonia Dankha, una giovane donna di origini irachene naturalizzata svedese, sparita il 13 novembre 1995 a Linköping, in Svezia.
La sentenza per omicidio volontario aggravato e soppressione di cadavere è stata pronunciata oggi dalla Corte di Assise di Imperia, presieduta dal giudice Carlo Alberto Indellicati.
L'accusa, rappresentata dai pubblici ministeri Maria Paola Marrali e Matteo Gobbi, aveva richiesto la condanna all'ergastolo, richiesta che è stata accolta dalla sentenza. La difesa, invece, rappresentata dall'avvocato Fabrizio Cravero, ha chiesto l'assoluzione o, in subordine, una riduzione della pena, sostenendo che il fatto non sussistesse o che mancassero gli elementi per giustificare l'aggravante e chiedendo l'esclusione della recidiva.
Un aspetto cruciale del caso riguarda l'assenza del cadavere della vittima. Sebbene l'omicidio non fosse stato formalmente indagato in Svezia per la mancanza del corpo e dei testimoni diretti, i pubblici ministeri italiani hanno sottolineato che il procedimento si è svolto in Italia proprio per questa mancanza. Citando il caso di Roberta Ragusa, il pubblico ministero ha evidenziato che, anche senza il cadavere, è possibile procedere con l'accusa di omicidio se gli altri elementi indiziari sono sufficienti.