La campagna elettorale verso le elezioni di primavera entra nel vivo. Per Pietro Piciocchi  iniziano le grandi manovre in vista delle amministrazioni e lo fa a cuor leggere con la strada spianata dalla Capitale.  Mancava solo la fumata bianca romana, ma in realtà il vicesindaco reggente di Tursi era già stato «incoronato» nelle settimane scorse, soprattutto da Marco Bucci, suo primo sostenitore. Adesso però è ufficiale perché tutti i partiti del centrodestra hanno deciso di immettersi su un unico binario quello che porta Piciocchi al loro rappresentante politico più idoneo per governare la città della Lanterna. 
Il candidato del centrodestra ha le idee chiare da tempo tanto che ha già preparato un piano d’azione bene preciso per migliorare Genova e la qualità della vita del capoluogo ligure: «Ci sono delle criticità e lo sappiamo bene. Dobbiamo risolverle, ma pensiamo che la città non possa precipitare nell’indecisione permanente. Ho la responsabilità di guidare un progetto. Sono onorato di questa investitura, mi infonde fiducia, voglia di lavorare ed entusiasmo. Ma il via libera serviva da qui, perché noi dobbiamo lavorare qui, ci interessano i genovesi. Fa piacere sapere che ci sono tantissime persone che stanno chiedendo di candidarsi, non lo immaginavo. E’ un fatto molto positivo perché evidentemente piace il nostro modo di affrontare i problemi e vivere un’esperienza amministraiva interessante»- Per l’uomo del centrodestra sono parole dirette e stimolanti. E’ convinto che l’apertura di un dialogo costruttivo con i cittadini possa modellare il miglior progetto possibile per dare un nuovo impulso a Genova e al suo territorio. Lo ha fatto ancora in questi giorni durante il pellegrinaggio per «Quartieri in Giunta».A Bolzaneto ha ascoltato con attenzione le richieste dei residenti. Nell’elenco della spesa figurano: più sicurezza, più multe per chi getta la spazzatura in strada, più aree gioco per i bambini.  Sono punti che Piciocchi ha già trascritto sulla sua agenda personale promettendo «massima serietà e impegno» per tutta la durata del mandato amministrativo.