Tre pusher arrestati dalla polizia locale a Genova, vendevano crack

Nei guai un 27enne, un 42enne e un 46enne

09/03/2025
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Controlli capillari della polizia locale genovese che ha stretto le manette ai polsi di tre spacciatori. A fine nei guai un 27enne, un 42enne e un 46enne. Durante un controllo, in via Gramsci intorno alle 23 gli agenti hanno notato un consumatore sudamericano acquistare droga da un pusher di 42 anni in cambio di una somma di denaro. Dopo lo scambio gli agenti hanno seguito l'acquirente e lo hanno fermato nella stazione della metro di Darsena, trovandolo effettivamente in possesso di due dosi di crack. Altri agenti hanno fermato lo spacciatore ed hanno trovato nella sua abitazione materiale per la preparazione e il confezionamento di droga. Da qui l'arresto. Sempre gli agenti del Gocs, ovvero il gruppo operativo contrasto stupefacenti hanno arrestato un 46enne senegalese per aver venduto crack a due clienti. La successiva perquisizione ha consentito di trovare ulteriore denaro e droga. Arrestato anche un 27enne di nazionalità senegalese. Nel centro storico gli agenti avevano notato la presenza del giovane, già arrestato a gennaio, e hanno deciso di tenerlo sotto osservazione. Poco dopo, in vico Untoria, è stato visto vendere droga a un consumatore italiano. L'acquirente è stato raggiunto in via Lomellini: in tasca, due dosi di crack. Altri agenti nel frattempo hanno raggiunto il presunto spacciatore che nel frattempo si era recato negli uffici della polizia locale per ottemperare all'obbligo di firma a cui era sottoposto. Qui hanno proceduto al suo fermo. Durante la perquisizione il giovane è stato trovato in possesso di ulteriori sei dosi di crack e di una dose di cocaina in polvere. Si tratta di soggetto irregolare sul territorio nazionale, gravato da sette precedenti per spaccio e dall'obbligo di presentazione quotidiana presso gli uffici della locale. Il pm di turno, avvisato dell'arresto, ha disposto la custodia dell'arrestato presso le camere di sicurezza della questura in attesa del rito direttissimo fissato per il giorno successivo. Su richiesta del pubblico ministero il giudice ha convalidato l'arresto, successivamente il magistrato ha ravvisato sussistere gli elementi per disporre la custodia cautelare in carcere.
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