Strade con il limite a 30km: la proposta di Legambiente

L’elevato numero di incidenti (8,4 ogni mille abitanti) riguarda soprattutto pedoni. L’assessore Gambino e le iniziative del Comune

13/02/2025
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 Strade urbane con il limite dei 30km orari per ridurre incidenti e mortalità. È la proposta di Legambiente Liguria che ieri ha presentato i dati del Rapporto «Città 2030», con il presidente Stefano Bigliazzi, con la presenza di Romolo Solari, presidente circolo Amici della Bicicletta Legambiente e Fiab Genova, e Sergio Gambino, assessore alla mobilità del Comune di Genova. Dai dati emerge che il tasso di motorizzazione di Genova è tra i più bassi d’Italia (48 auto ogni 100 abitanti), ma, a causa delle caratteristiche orografiche e urbanistiche della città è alto il numero di moto e scooter. Soprattutto preoccupa l’elevato tasso di incidentalità con morti e feriti, con 8,4 incidenti ogni 1.000 abitanti, ben oltre l’obiettivo di meno di 2 fissato per il 2030, con vittime soprattutto tra pedoni e ciclisti. Per il trasporto pubblico la domanda è buona, segno che i cittadini genovesi ne riconoscono l’importanza. «Genova sarebbe già pronta per diventare una Città 30 - ha detto Bigliazzi - ma saremmo già soddisfatti se il Comune avesse il coraggio di portare avanti la proposta di mettere il limite a 30 km/h in tutte quelle strade cittadine che si stanno dimostrando più a rischio di incidente, di morti e feriti». Legambiente critica i progetti dello Skymetro in Valbisagno e della Funivia degli Erzelli, ritenendoli troppo impattanti, mentre spinge sul ritorno al tram. 
Più facile mettere tutti d’accordo sul limite urbano a 30km orari: «La velocità media delle autovetture a Genova, secondo Tom Tom City, è di 28 km/h, mettere il limite a 30 km/h, quindi, non porterebbe a rallentamenti ma a rimodulazione e risparmio, evitando inutili accelerazioni per poi fermarsi ai semafori», ha invogliato Bigliazzi. Dal presidente del circolo Amici della bicicletta, Solari, arriva invece la proposta della «riduzione sperimentale della velocità in nove strade di Genova, una per Municipio, con l’obiettivo di verificarne i risultati dopo un anno. Abbiamo identificato le strade più pericolose della città, chiedendo l’introduzione del limite di velocità di 30 km/h - spiega Solari - Questo intervento è essenziale per ridurre il numero di incidenti e garantire la sicurezza dei cittadini. Un caso emblematico è via Fereggiano, dove nel primo tratto, in dieci anni, ci sono stati ben 56 investimenti di pedoni. È evidente che bisogna intervenire. Secondo il report - continua Solari - sugli Incidenti Stradali 2023 di Aci-Istat la velocità eccessiva è uno dei principali fattori, con gravi conseguenze per i pedoni. A 30 km/h, l’impatto con un pedone è paragonabile a una caduta dal primo piano di un edificio, con una probabilità di sopravvivenza del 90%. Aumentando la velocità a 50 km/h, la gravità delle lesioni aumenta significativamente». Secondo i dati tra le strade più pericolose per i pedoni ci sono il lungomare di Pegli (Municipio Ponente, 36 investimenti di pedoni dal 2013 al 2022 ); Via Puccini (Medio Ponente, 26 investimenti);  Piazza Montano (Centro Ovest, 29 investimenti; Via Reta (Val Polcevera, 25 investimenti); Via Assarotti (Centro Est,  36 investimenti);  Via Fereggiano (primo tratto,  Bassa Val Bisagno, 56 investimenti); Via Piacenza (da Staglieno a Via Lodi, Media Val Bisagno,  25 investimenti);  Via Albaro (Medio Levante,  27 investimenti); Via Oberdan (Levante, 30 investimenti).
L’assessore alla Mobilità e alla Sicurezza Sergio Gambino, ha però preso tempo spiegando che «è necessario capire per quali motivi avvengano gli incidenti» e quanti siano in base al traffico della zona in questione. Tra le novità messe in campo dall’amministrazione anche la potenziata illuminazione degli attraversamenti pedonali, come nel caso di via Buffa a Voltri, una strada oggettivamente pericolosa, soprattutto di sera,dove sono stati effettuati interventi importanti, sebbene non eccessivamente impegnativi sotto il profilo economico.
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