Il profilo genetico di Fortunato Verduci, un carrozziere genovese di 65 anni, è risultato compatibile con il DNA trovato sulla scena dell'omicidio di Luigia Borrelli, avvenuto nel 1995. La genetista Marina Baldi ha confermato l'attribuzione con un margine di probabilità altissimo.
L'indagine ha preso una svolta grazie alla banca dati del Ministero della Giustizia, che ha individuato una corrispondenza parziale con un detenuto a Brescia, parente di Verduci. Da lì, gli inquirenti hanno ricostruito il codice genetico dell'indagato, considerandolo responsabile del delitto.
Altri elementi a suo carico includono:
- Sigarette Diana Blu trovate sulla scena del crimine, lo stesso tipo che Verduci fuma ancora oggi.
- Intercettazioni telefoniche in cui l’uomo si sarebbe tradito parlando di un altro delitto, anche se questo non è stato considerato decisivo per l’arresto.
Secondo l’accusa, Verduci, affetto da ludopatia e pieno di debiti, avrebbe ucciso Luigia Borrelli per rapinarla. Gli inquirenti stanno ora valutando un collegamento con un altro omicidio avvenuto nel 1998 a Genova, quello della merciaia Anna Rossi Lamberti, confrontando il DNA dell’indagato con le tracce biologiche trovate su quella scena.
Nonostante il quadro probatorio, Verduci resterà in libertà fino alla sentenza definitiva, poiché giudici e Riesame hanno ritenuto che, dopo così tanti anni, non sussistano più esigenze cautelari.