Genova, escalation di violenze contro gli autisti degli autobus

La denuncia del sindacato Ugl-Fna: "Pugni, vetri rotti, sputi... le aggressioni sono state oltre una decina in tre mesi"

Monica Bottino #formatDate($detail.get("kcnt_cnt.cnt_date"))
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Oltre una decina di aggressioni in pochi mesi, anche verso autisti donna, mentre stavano semplicemente facendo il proprio lavoro. Genova non è una città sicura per i dipendenti Amt, sempre più spesso alla prese con situazioni che soltanto qualche anno fa sarebbero sembrate impossibili. «Invece siamo costretti a denunciare casi di violenza sempre più frequenti, che ci lasciano davvero senza parole - commenta Roberto Piccardo, segretario regionale Ugl-Fna - L’ultimo in ordine di tempo è di una delle ultime notti, all’una, su un bus della linea 9. L’autista, una donna, si è affacciata al finestrino, mentre l’autobus era alla fermata, per dare informazioni a una ragazza che si era avvicinata... nel frattempo sono arrivate altre persone che senza motivo hanno cercato di sferrare un pugno in faccia alla dipendente Amt, che è riuscita a scansarsi, ha chiuso il finestrino e ha visto l’uomo che prendeva a pugni il vetro... Immediato l’Sos alle forze dell’ordine che sono arrivate dopo 20 minuti, mentre l’autobus, che a quel punto era stato messo fuori servizio, è stato circondato da una banda di giovani che inveivano contro chi stava alla guida». 
Facile immaginare come, con questo clima, andare a lavorare su certe linee e di notte non sia una passeggiata. Di qualche giorno fa il caso di un ciclista che in via XX Settembre, ha aggredito, sputandole addosso, un’altra autista, ancora una volta una donna. Una situazione paradossale avvenuta in pieno giorno su un bus della linea 36, che transitava in via XX Settembre, dove in alcuni tratti la corsia preferenziale si sovrappone a alla pista ciclabile. Il ciclista, che non aveva visto che il bus si sarebbe dovuto accostare per rispettare la fermata ha gettato a terra la bici ed è salito sul mezzo, aggredendo a male parole la donna alla guida e sputandole in viso prima di darsi alla fuga. La dipendente Amt cotto choc per tanta violenza, ha fermato il mezzo ed è stata accompagnata al pronto soccorso, con la solidarietà dei passeggeri, increduli per l’accaduto. Sul fatto indagano i carabinieri di Molassana, dove la vittima ha presentato denuncia: le telecamere a bordo del bus e anche il video girato a bordo da alcuni passeggeri potrebbero dare un volto al ciclista. «Ma gente di questo genere non fa differenza tra uomo e donna - continua Piccardo - Per questo motivo siamo molto contenti di dire che finalmente, sui mezzi nuovi, ci sono le cabine di guida chiuse, e ciò rappresenta un passo avanti per la sicurezza dei dipendenti Amt, anche se poi, ai capolinea quando scendono dal mezzo magari per andare ai servizi, quando ci sono, i rischi si ripresentano».
Il sindacato Ugl-Fna mette a disposizione dei propri associati avvocati che li rappresentino nelle citazioni in causa degli aggressori, almeno per un risarcimento civile. «Sappiamo bene che anche le forze dell’ordine hanno le mani legate, e gli aggressori dopo poche ore sono di nuovo liberi di andarsene in giro a fare danni», chiosa Piccardo.
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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