Nell’ambito della collaborazione tra Unioncamere Piemonte, Intesa Sanpaolo e UniCredit per il monitoraggio della congiuntura economica piemontese, Unioncamere Piemonte diffonde oggi i dati della 212ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera”, realizzata in collaborazione con gli Uffici Studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nei mesi di ottobre e novembre 2024 con riferimento ai dati del periodo luglio-settembre 2024 e ha coinvolto 1.876 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 100.319 addetti e un valore pari a circa 66 miliardi di euro di fatturato.
Nel III trimestre 2024 l’attività economica in Italia ha subito un rallentamento rispetto ai primi sei mesi dell’anno, segnando un risultato peggiore rispetto ai principali partner europei e alla media dell’area euro: il Prodotto interno lordo nazionale ha registrato, infatti, una variazione congiunturale nulla, a fronte della progressione dello 0,4% messa a segno dall’area euro. Nella media del III trimestre 2024, inoltre, il livello della produzione industriale è calato dello 0,6% rispetto ai tre mesi precedenti.
In questo contesto, anche il comparto manifatturiero regionale conferma le difficoltà registrate già nella prima parte dell’anno; complessivamente nel periodo luglio-settembre 2024 la produzione industriale regionale ha registrato, infatti, una flessione dello 0,5% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.
Sotto il profilo dimensionale, solo le piccole imprese (10-49 addetti) registrano ancora un risultato positivo, con una variazione tendenziale del livello della produzione del +0,2%. Le realtà aziendali di medie dimensioni (50-249 addetti) scontano una flessione contenuta (- 0,2% rispetto al III trimestre 2023); il calo appare, invece, più marcato sia per le imprese dimensioni minori (fino a 10 addetti, -0,8%), sia per le aziende con oltre 250 addetti, che scontano una diminuzione dei livelli produttivi dell’1,0% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Il calo della produzione industriale registrato nel III trimestre 2024 è frutto di dinamiche territoriali fortemente eterogenee.
La produzione industriale per provincia
Per il secondo trimestre consecutivo è il tessuto manifatturiero cuneese, sostenuto principalmente dal comparto alimentare, a registrare, tra le province piemontesi, il risultato migliore, con una progressione dei livelli produttivi dell’1,8% rispetto al periodo luglio-settembre 2023. Segue il Verbano Cusio Ossola, che registra un incremento tendenziale della produzione industriale dell’1,5%, grazie all’ottima performance messa a segno dalla metalmeccanica. Superiore al punto percentuale anche la crescita registrata dalle industrie manifatturiere delle province di Alessandria (+1,2%) e Novara (+1,2%), sostenute in entrambi i casi dalle buone performance evidenziate dal comparto della chimica/plastica e, per l’alessandrino, dalla gioielleria. Vercelli registra una variazione tendenziale della produzione industriale positiva per due decimi di punto percentuale, frutto di dinamiche settoriali fortemente eterogenee. Fonte: Unioncamere Piemonte, 212ª Indagine congiunturale sull'industria manifatturiera piemontese Il confronto con i livelli produttivi registrati un anno fa penalizza, invece, le restanti province: il tessuto manifatturiero di Torino sconta una flessione dell’output prodotto dell’1,7%, a causa soprattutto delle difficoltà evidenziate dai comparti dei metalli e dei mezzi di trasporto; Asti registra un arretramento dei livelli produttivi del 2,2%, conseguenza del brusco calo sofferto dalla metalmeccanica. Biella registra, per il terzo trimestre consecutivo, il risultato peggiore tra quelli provinciali: nel periodo luglio-settembre 2024 la contrazione tendenziale della produzione industriale è stata del 3,4%, sintesi delle rinnovate difficoltà vissute dall’intero comparto tessile locale.