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Leonardo fuori da Festival: scientifica è la disinformazione

La decisione non è arrivata da un voto del Consiglio di amministrazione del Festival, che anzi ha chiarito di non aver mai discusso né deliberato alcuna esclusione

RedG. 02/10/2025
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A Genova i cosiddetti Pro-Pal, sedicenti pacifisti con una vera aggressiva, hanno imposto la loro agenda: cortei, occupazioni e manifestazioni che hanno avuto come bersaglio anche Leonardo, eccellenza tecnologica e industriale italiana. Attorno a loro si è schierata la sinistra cittadina, pronta a trasformare una vicenda culturale in uno scontro ideologico. Il risultato è che Leonardo ha scelto di rinunciare alla sponsorizzazione del Festival della Scienza, evento che da oltre vent’anni rappresenta un patrimonio per la città. La decisione non è arrivata da un voto del Consiglio di amministrazione del Festival, che anzi ha chiarito di non aver mai discusso né deliberato alcuna esclusione. «Di fronte alla richiesta pervenuta al Festival della Scienza da un numeroso gruppo di insegnanti di escludere Leonardo - si legge in una nota del cda del Festival -, nella situazione di urgenza e dopo essersi consultato con la direttrice e con il presidente del Consiglio Scientifico (è stato, ndr) il presidente dell’Associazione» ad aver autonomamente ritenuto di condividere con l’ad di Leonardo «una serie di considerazioni relativamente al clima venutosi a creare, al solo fine di proteggere la manifestazione da ogni possibile strumentalizzazione». Successivamente, il Comune di Genova ha convocato «con urgenza i soci pubblici per fare chiarezza in merito alla notizia della rinuncia della sponsorizzazione da parte di Leonardo e al conseguente ritiro dell’azienda e della sua fondazione dalle attività già previste nel cartellone - si legge nella nota del Comune - È necessario e quanto mai urgente chiarire tutti gli aspetti che hanno portato a questa situazione, senza perdere di vista la missione che il Festival porta avanti da oltre vent’anni, ovvero la promozione e la divulgazione del sapere scientifico». Dopo diverse consultazioni arriva poi la presa di posizione finale. «I soci pubblici ritengono doveroso confermare la collaborazione con Leonardo, nel segno della trasparenza e della responsabilità, così da tutelare la missione culturale del Festival e rafforzarne il prestigio a livello nazionale e internazionale. Il nostro auspicio è che Leonardo Spa sia presente alla prossima edizione del Festival della Scienza con il proprio contributo culturale e scientifico, a sostegno delle attività di divulgazione e formazione rivolte alla comunità e alle nuove generazioni», firmato da presidente della Regione Liguria Marco Bucci,  presidente della Camera di Commercio di Genova Luigi Attanasio, rettore dell’Università di Genova Federico Delfino.
Anche il mondo economico si schiera compatto. Confindustria Genova, socio fondatore del Festival, ha parlato di «profondo rammarico» per la rinuncia di Leonardo, ricordando come l’azienda e le sue fondazioni abbiano sempre sostenuto la manifestazione. «Il Festival deve restare libero da strumentalizzazioni e condizionamenti» ha ribadito l’associazione degli industriali.»Auspichiamo, quindi, che la collaborazione tra l’Associazione Festival della Scienza e Leonardo Spa possa riprendere, andando oltre le polemiche sollevate negli scorsi giorni sulla base di informazioni che non rispecchiano la verità dei fatti». 
A livello politico, la vicenda si intreccia con il caso Salis e l’appoggio dato dalla sindaca alla Flotilla. Dopo la passerella con la fascia tricolore alla partenza della Flottilla, Salis ieri si è trovata sotto accusa. Le sue ultime parole, ispirate all’appello del presidente Mattarella e tese a smorzare i toni, non sono bastate a spegnere le polemiche. «Ripensamento positivo ma tardivo» è il giudizio di Ilaria Cavo, presidente nazionale di Noi Moderati e capogruppo in Comune, che chiede coerenza: «Se davvero la sindaca vuole recuperare credibilità deve chiedere lo sgombero immediato dell’università occupata e farsi promotrice della riammissione di Leonardo al Festival della Scienza».
La vicenda mette in evidenza una fragilità politica evidente. Da un lato i pacifisti di facciata, capaci di dettare l’agenda con cortei e occupazioni. Dall’altro la sinistra, pronta a cavalcare la protesta pur di marcare un punto contro il governo regionale e il centrodestra. In mezzo, la sindaco che fatica a mantenere una linea chiara e coerente.
Il paradosso è che a pagare il prezzo più alto rischia di essere il Festival della Scienza stesso. Da oltre vent’anni la manifestazione è un fiore all’occhiello per Genova, riconosciuto a livello nazionale e internazionale, capace di attrarre sponsor prestigiosi e di portare in città migliaia di visitatori. Oggi invece rischia di diventare ostaggio di piazze e ideologie, con una credibilità compromessa e la possibilità concreta di perdere in futuro partner strategici indispensabili alla sua crescita.
 
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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