La musica è solidale al concerto dei Giovani Imprenditori Torinesi

Le note e le voci di Jack Savoretti e Natalie Imbruglia sono state un’occasione per parlare di impresa e inclusione sociale.

Anna Bosco 05/12/2024
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Le note e le voci di Jack Savoretti e Natalie Imbruglia sono state un’occasione per parlare di impresa e inclusione sociale.

È stato un grande evento di musica e impegno quello andato in scena alle Ogr Torino, che hanno ospitato il quarantesimo Concerto di Natale del Gruppo Giovani Imprenditori dell'Unione Industriali Torino.

Una manifestazione che, fin dalla sua nascita, nel 1982, ha unito intrattenimento e solidarietà, dedicando la serata a sostenere il Fondo Musy, che si impegna a favorire il reinserimento dei detenuti nel mondo del lavoro.

Quest'anno si è unito un elemento in più: il concerto ha, infatti, segnato il completamento dell'anno di ‘Torino Capitale della Cultura d'Impresa 2024’, caratterizzato da 130 eventi, con il coinvolgimento di oltre 7 5mila persone, che hanno raccontato le storie e le sfide dell'imprenditoria.

«Traendo un primo bilancio, possiamo dire che è più vero che mai che 'cultura è impresa e l'impresa è cultura' – sottolinea il presidente dell'Unione Industriali Torino, Marco Gay – e questa è stata la visione grazie a cui abbiamo coinvolto una molteplicità di soggetti, tra cui 650 speaker che ci hanno permesso di generare 140 mila pagine web sul tema».

Un grande sforzo dal quale, secondo il presidente, «è emerso un messaggio chiaro che, sono sicuro, sarà raccolto e rafforzato anche nel 2025 dai colleghi dell'Unione Industriali Napoli, cui abbiamo passato il testimone: che accomunare cultura e imprenditoria è non solo possibile, ma essenziale per attrarre talenti e generare creatività e innovazione realmente inclusive».

Per Barbara Graffino, la presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell'Unione Industriali Torino, «il concerto di quest'anno è stato una ricorrenza molto importante, anche perché ha celebrato la fine di un anno speciale, che ci ha visti Capitale della Cultura di Impresa: un anno di grandissimi contenuti ed eventi di collaborazione fra gli attori del territorio, con oltre 75 mila persone coinvolte e 130 eventi, ma soprattutto con la volontà di guardare al futuro con un senso di grande coesione. E c'è molto di questi valori e di questa volontà nel concerto, che richiama il nostro impegno sociale».

«Proprio a Torino è nato il movimento Giovani Imprenditori – ricorda Graffino – in un momento storico molto importante in cui i giovani imprenditori avevano capito la necessità di riscrivere un nuovo patto e di sancire quanto i valori sociali fossero importanti per loro, al pari di quelli economici e del successo delle proprie aziende». «E oggi, come 40 anni fa – aggiunge – ci occupiamo del territorio, e lo facciamo supportando l'iniziativa sociale del Fondo Musy per il reinserimento delle persone detenute».

«Ringrazio – dichiara Barbara Graffino – le aziende che hanno supportato questo processo, inserendole al lavoro. Credo che abbiamo cambiato la vita al momento di 20 persone ,ma che saranno molte di più. E sono molto fiera che questo progetto sia già diventato un modello che tanti stanno seguendo e che dimostra come sia possibile fare impresa e inclusione sociale».

Un'idea di sociale sposata anche dagli artisti che hanno accettato di portare la loro arte a questo concerto. «È stato un grande onore – conclude la presidente – avere Jack Savoretti e Natalie Imbruglia. Abbiamo voluto coinvolgere due artisti internazionali e i numeri, con oltre duemila persone presenti, lo testimoniano. Gli abbiamo raccontato la nostra città, loro sono stati molto felici di essere con noi, sono rimasti affascinati da questo territorio, ma hanno anche potuto vedere la grande vivacità e passione degli imprenditori e, soprattutto, l'importanza della missione sociale che questo concerto si dà da 40 anni a questa parte».

A margine del concerto, il presidente dell’Unione Industriali Torino, Marco Gay, interpellato a proposito delle dimissioni del ceo di Stellantis, Carlos Tavares, e delle prospettive dell'azienda, ha dichiarato: «Non è nostro compito giudicare o commentare le scelte di un grande gruppo. Quello che noi speriamo, vista la caratteristica delle competenze delle aziende e dei lavoratori di questo territorio, è che nella strategia Stellantis, a questo punto del futuro, ci sia il nostro territorio con tutte le opportunità che possiamo portare, non solo per il settore, ma anche per lo sviluppo dello stesso».

«Il mondo dell'auto – ha detto – è in crisi: una crisi che non è torinese o piemontese, non è italiana, ma globale. Noi dobbiamo decidere: la mobilità, l'automotive, è un pezzo della nostra storia, ma è anche sicuramente un pezzo del nostro futuro. E questo si ottiene investendo in ricerca e sviluppo, sostenendo un settore in un momento di transizione, verso la nuova mobilità, ma anche verso altri settori che possono godere delle competenze».

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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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