«Io sindaco? Grazie ma non è nelle mie corde»

L’azienda che guida fa registrare numeri da capogiro, ricavi lordi per 290 milioni di euro

Paolo Usellini 04/07/2025
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Fabio Ravanelli
E’ un Fabio Ravanelli più in forma che mai. Alla guida di un’azienda, il gruppo Mirato, con numeri da capogiro. Un bilancio consolidato a fine dicembre che vede ricavi lordi per 290 ml di euro con una crescita del +6%. E un inizio di 2025 con 22 ml di euro di ricavi lordi per Tintolav srl e 3 ml di euro di ricavi lordi per Alga Bio srl per un totale di 315 mio € di ricavi lordi. Margine Operativo Lordo: +14%, trainato con particolare evidenza dal mercato Export.
Presidente, non si può che essere soddisfatti.
«Assolutamente sì. Anche se, nello spirito imprenditoriale, si può fare sempre meglio e di più».
Ci accoglie in una sala dello stabilimento principale, a Landiona. Una dozzina di chilometri da Novara, città che ama e nella quale è molto impegnato in campo culturale, al teatro Coccia (presiede la Fondazione). 
Intanto, quanto fa la differenza, anche in un gruppo dalle dimensioni come il suo, il legame con il territorio.
«Tantissimo. Non solo perché ci sentiamo parte del paese, delle città, delle terre dove i nostri stabilimenti sono stati collocati. E’ una questione sociale: è da lì che vengono i nostri dipendenti, le nostre risorse umane. E questo è un fatto determinante perché almeno il 50 per cento del lavoro in un’azienda funziona se sono le persone a farla funzionare attraverso gioco di squadra e professionalità».
Tre stabilimenti, numeri di produzione elevati. Mirato: prodotti nel 2024 oltre 60 mio di pezzi – di cui oltre 14 mio di lacche per capelli; Mil-Mil: prodotti nel 2024 100 mio di pezzi – di cui 40 mio di bagno schiuma e 20 mio di buste ecoricarica; Gianasso: prodotti nel 2024 oltre 10 mio di pezzi – di cui 3 mio di saponi solidi naturali.
«C’è un bel daffare. Ma con un occhio sempre rivolto all’innovazione, al futuro. Alle richieste di mercato. Attraverso la ricerca, lo studio, la messa in campo di idee e tecnologie».
Lei è anche presidente della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte e vicepresidente di Banca Aletti. Che momento storico stiamo vivendo?
«Difficile. Soprattutto di incertezza. Che è quella che fa la differenza sui mercati e di conseguenza tende a rallentare i processi nelle aziende. I dazi, le guerre… Occorre che torni al più presto un clima di stabilità»
Il tema del lavoro. “Mismatch” lo chiamano, l’anglicismo utilizzato per definire la mancata corrispondenza della domanda di lavoro da parte delle imprese con l’offerta. Dal suo osservatorio come vede la situazione?
«I dati della Camera di Commercio ci dicono che mediamente il 50 per cento delle aziende che cercano lavoratori ce la fanno a trovarli. Il discorso da fare però – a mio parere – è culturale: occorre essere consci che tante cose sono cambiate, che è nelle scuole superiori che occorre spiegare questo cambiamento e che, certi tipi di lavoro, non li trovi sotto casa o a pochi chilometri di distanza. In questo l’iniziativa dell’Academy, in fase di costituzione a Novara, va in questa direzione».
Guardi fuori dalla finestra e mi racconti. Come è cambiato questo territorio negli anni?
«Tantissimo. Compresa la vicina città capoluogo. Per anni “sonnacchiosa”, oggi sempre più in trampolino di lancio. C’è chi la chiama la Verona del nord ovest. La logistica (con grande capacità di attrarre investimenti di alta qualità), l’edilizia, la sanità con il nuovo ospedale. La nostra collocazione molto favorevole: vicina a Milano, agli aeroporti, crocevia internazionale sui trasporti. Direi non poco» 
Una città che lei si sentirebbe di governare?
«In che senso?».
Gira voce che lei possa essere un buon candidato sindaco per la città nelle prossime elezioni del 2027.
«Effettivamente – ride – ho sentito anche io questa notizia. Che mi inorgoglisce. Ma non è nelle mie corde».
Perdoni se insisto. La vedrebbero proprio bene…
«Davvero, ci sono molti più bravi di me. Sempre pronto a sostenerli per il bene della gente. 
E sullo sviluppo turistico, quanto è decisivo investire?
«Tantissimo. Come Camera di Commercio di quadrante (Monte Rosa Laghi Alto Piemonte) stiamo insistendo molto su questo e sul mettere a sistema le risorse delle diverse località: godiamo di bellissime città d’arte, laghi attrattivi e invidiati in tutto il mondo, montagne con risorse meravigliose».
Qualche giorno fa l’elezione a presidente di Confindustria territoriale a Carlo Robiglio. Un augurio…
«Un grande augurio! A Carlo, non solo la persona giusta al posto giusto. Ma perché ha una storia nel mondo della “Piccola” (impresa, ndr), che in sostanza rappresenta il 95 per cento delle aziende».
Un sogno nel cassetto.
«Onestamente ne ho uno grande… quello che questo mondo possa diventare più semplice. E’ tutto complicato, tutto difficile… Abbiamo bisogno di serenità e di condivisione di bene comune».
Fabio Ravanelli, classe 1970, è presidente e amministratore delegato di Mirato, azienda di famiglia leader nel settore dell’igiene personale e della cura dei capelli, del viso e del corpo. Con marchi noti come Splend’ Or, Malizia, Intesa, Clinians, Geomar, Breeze, e Benefit, Mirato opera attraverso tre stabilimenti produttivi in Italia e impiega circa 450 dipendenti. La sua dedizione e visione imprenditoriale hanno consolidato la posizione di Mirato come una delle principali realtà nel panorama cosmetico nazionale.
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