«L'artigianato piemontese e italiano è in caduta libera. In dieci anni in Italia sono andate perdute circa 400 mila imprese artigiane, mentre Piemonte il saldo negativo tocca quota 43 mila unità». È quanto dichiara Cna Piemonte in una nota dove parla di «grido disperato che le istituzioni devono ascoltare e affrontare con misure concrete».
Accanto ai dati nazionali, il comunicato cita il Business Scan di Seven Data, secondo cui «quasi un'impresa su cinque in Piemonte (19,9%) è a rischio insolvenza nei prossimi 12 mesi».
«Tutte le rilevazioni - commentano Giovanni Genovesio e Delio Zanzottera, presidente e segretario di Cna Piemonte - convergono: siamo al punto di non ritorno. Se non si interviene adesso, l'artigianato rischia di collassare definitivamente».
«Le richieste del settore - riprende la nota sono note e urgenti: transizione energetica sostenibile e accessibile, credito agevolato e rapido, sblocco della rottamazione quinquies, formazione professionale, sburocratizzazione reale. A questo si aggiunge la necessità di un aggiornamento della legge quadro sull'artigianato, ferma al 1985, con sei pilastri fondamentali» (uno di essi è la facilitazione dell'accesso all'export per chi non è digitalizzato).
«Le imprese - concludono Genovesio e Zanzottera - resistono con dignità e coraggio. Ma senza una svolta immediata e coraggiosa, non potranno sopravvivere ancora a lungo. Le imprese artigiane, i lavoratori, le famiglie pagano un doppio prezzo: quello della crisi economica e quello dell'indifferenza politica. Per questo Cna Piemonte lancia un appello chiaro e durissimo: non c'è più tempo».