Effetto dei dazi USA: le imprese del VCO seguono con attenzione l’andamento della situazione

In termini di export, da sempre le aziende locali hanno preferito puntare su mercati di prossimità, in particolare Svizzera (17%), Germania (15%) e Francia (11,5%)

10/04/2025
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Il mondo industriale del VCO guarda con la dovuta attenzione, ma senza eccessive preoccupazioni, a quello che sta succedendo a livello internazionale con l’introduzione da parte dell’amministrazione Trump dei dazi sulle importazioni. 

In termini di export, da sempre le aziende locali hanno preferito puntare su mercati di prossimità, in particolare Svizzera (17%), Germania (15%) e Francia (11,5%). Inoltre, la struttura dinamica e snella delle nostre aziende ha permesso di avere un elevato grado di adattamento alle situazioni economiche internazionali e di individuare in maniera rapida nuovi partner commerciali.

Gli USA nel 2024 hanno rappresentato il settimo mercato estero di destinazione delle merci del VCO, con una quota sul totale delle esportazioni del 3,5%. Il valore delle esportazioni negli Stati Uniti negli ultimi due anni è diminuito del 24%: un calo significativo, spinto anche dall’aumento dei tempi e dei costi di trasporto. Ciononostante, gli USA rimangono il primo mercato di sbocco extra UE delle merci del VCO. Sebbene questi dati confermino una minor dipendenza della nostra provincia dal mercato a stelle e strisce, diverse imprese segnalano possibili rischi di diminuzione del fatturato.

Bisogna considerare come le aziende del VCO abbiano legami solidi con partner commerciali negli USA e pertanto chiedano di avere rassicurazioni riguardo gli sviluppi futuri di eventuali negoziati tra l’amministrazione Trump e Unione Europea: l’incertezza non permette alle imprese di intraprendere azioni commerciali nel lungo periodo. Un altro aspetto, talvolta poco considerato, legato all’introduzione dei dazi, sono i cosiddetti effetti indiretti. Vi è il timore infatti, da parte delle nostre aziende, che la competizione in Europa e in alcune aree a forte crescita (EAU, Arabia Saudita, America Latina, etc.) possa aumentare se i competitor leader nelle vendite in USA decideranno di diminuire la loro presenza negli Stati Uniti. Infine, dato che diverse nostre aziende sono fornitrici a livello nazionale e internazionale di beni intermedi, vi è il timore che un calo delle vendite dei prodotti finiti negli USA possa avere ricadute su tutta la catena di approvvigionamento.

Riguardo a questo delicato argomento, il Presidente di Unione Industriale VCO Michele Setaro si è espresso così: “La questione dei dazi sta scuotendo il mondo economico e portando scompiglio negli equilibri globali, non solamente a livello commerciale, contribuendo a determinare una situazione di grande incertezza e di forte preoccupazione, in un quadro internazionale già segnato da conflitti prolungati e dalle loro gravi conseguenze. Un nuovo elemento di tensione non ci voleva proprio. Il vero pericolo ora è cadere in una spirale di misure e contromisure protezionistiche, cioè una guerra commerciale. Nonostante tutto ciò, mi rasserena apprendere che le nostre aziende osservano con attenzione lo scenario, senza però farsi prendere dal panico. Confidiamo in una trattativa tra le parti, nostro Governo incluso, che porti al raggiungimento di intese capaci di salvaguardare il commercio globale e di placare gli animi, in questo momento fortemente turbati dal timore di uno sconvolgimento degli assetti e, non di meno, da un periodo di severa recessione. Dobbiamo mantenere la calma e sperare che il buon senso e la volontà di ripristinare gli equilibri  possano avere la meglio. Mi auguro che i Paesi UE affrontino compatti la situazione contingente e che, a livello nazionale vengano adottate misure a favore degli investimenti, della produzione e dell’occupazione. Nel nostro territorio, so per certo che le aziende ancora una volta impiegheranno al meglio la loro resilienza e capacità di adattamento al momento presente, cogliendo la nuova sfida, ancora una volta, come occasione di crescita e di ampliamento dei loro orizzonti”.


 
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