Contribuire ad accelerare la transizione verso un futuro a basse emissioni di carbonio: con questo obiettivo Webuild e Ansaldo Nucleare hanno firmato un “Memorandum of Understanding” per sviluppare potenziali soluzioni modulari all’avanguardia, sicure, sostenibili e flessibili, nel settore dell’energia. Due eccellenze italiane per un futuro più pulito e totalmente sicuro, che rilancia la ricerca genovese tra i punti di riferimento del nucleare di ultima generazione, cui anche l’Italia torna finalmente a guardare.
L’intesa si inserisce in un quadro promettente per il settore nucleare, per cui si attendono investimenti crescenti con nuovi impianti attesi su scala globale che puntano a garantire un totale di circa 650GW di capacità al 2050. L’accordo definisce l’interesse delle parti a collaborare nei prossimi cinque anni per lo sviluppo, la commercializzazione e l’implementazione di tecnologie nucleari all’avanguardia, combinando competenze complementari dei due gruppi industriali.
Con questo importante accordo di collaborazione, Ansaldo Energia e la sua controllata Ansaldo Nucleare fanno un ulteriore passo avanti nel percorso di sviluppo di nuove competenze a beneficio della sicurezza e della transizione energetica. Grazie a costi di investimento iniziale significativamente più bassi rispetto a quelli delle attuali tecnologie, alla flessibilità operativa, alla modularità di realizzazione e alla serializzazione dei processi produttivi e alla conseguente semplificazione del processo di certificazione, gli SMR (e successivamente gli AMR) costituiranno a partire dai prossimi anni uno strumento fondamentale a beneficio della produzione di un’energia economica, programmabile e decarbonizzata.
L’azienda genovese si conferma un punto di riferimento del settore con un nuovo accordo che la vede protagonista su scala internazionale. Grazie alle sue competenze, il Gruppo Ansaldo Energia si propone come presidio tecnologico nazionale di riferimento della filiera della power generation, mettendo a fattor comune le sue competenze in ambito ingegneristico e manifatturiero e forte di oltre 280.000 MW di potenza installata nel mondo (con turbine a gas e a vapore), della sua esperienza pluridecennale in ambito nucleare e dello sviluppo di soluzioni innovative per la produzione di idrogeno e per la microgenerazione.
Tra l’altro in questi giorni l’amministratore delegato del Gruppo Ansaldo Energia, Fabrizio Fabbri, insieme al direttore degli Affari Europei e Internazionali di Cassa Depositi e Prestiti, Pasquale Salzano, ha incontrato il presidente della Repubblica di Azerbaigian, Ilham Aliyev. rafforzando il legame esistente tra Ansaldo Energia e il paese azero (nella foto sopra, l’incontro tra Fabbri e Aliyev.
E in un contesto che vede un crescente fabbisogno di energia elettrica decarbonizzata, il nuovo nucleare si propone come soluzione chiave – in ottica complementare con le rinnovabili – per il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica, per il rafforzamento della sicurezza energetica del Paese e per la competitività del sistema-Paese.
In grado di garantire una fornitura programmabile, modulabile e a costo fisso, il nuovo nucleare agisce da “stabilizzatore sistemico”, abilitando una produzione elettrica decarbonizzata e tecnologicamente indipendente dall’estero, che offre all’Italia e all’Europa l’occasione strategica – se colta da subito - per raccogliersi intorno a un piano industriale e di sviluppo comune, capace di accrescere il proprio Prodotto Interno Lordo.
Design modulare semplificato, sicurezza rafforzata, capacità di combinare produzione elettrica, calore per usi industriali e idrogeno, flessibilità e limitato consumo idrico e di suolo sono alcune delle caratteristiche peculiari che rendono il nuovo nucleare – costituito da Small Modular Reactor e Advanced Modular Reactor – la soluzione ottimale per sostenere il percorso di decarbonizzazione. Essendo una tecnologia complementare alle rinnovabili, permette di ottimizzare i costi di sistema ed assicurare un prezzo competitivo per i clienti finali, in particolare quelli energivori. È quanto emerge dallo Studio “Il nuovo nucleare in Italia per i cittadini e le imprese: il ruolo per la decarbonizzazione, la sicurezza energetica e la competitività”, realizzato da Edison, Ansaldo Nucleare e TEHA Group e anticipato ieri, nell’ambito della cinquantesima edizione del Forum “Lo Scenario di oggi e di domani per le strategie competitive” di TEHA, in una conferenza stampa cui hanno preso parte Valerio De Molli, managing partner e Ceo di The European House – Ambrosetti e TEHA Group, Nicola Monti, amministratore delegato di Edison, Daniela Gentile, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare e Ferruccio Resta, Professore del Politecnico di Milano, presidente della Fondazione Politecnico di Milano; presidente della Fondazione Bruno Kessler; presidente del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile e componente dell’Advisory Board che ha supervisionato lo sviluppo della ricerca.