Demanio, un Piano per rilanciare Torino

Agenzia e Città hanno siglato un accordo per valorizzare gli edifici pubblici, coinvolgendo anche capitali privati e mantenendo l’identità culturale

Loredana Polito 27/03/2025
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Valorizzare l'identità culturale della città, rafforzare i servizi di housing universitario, promuovere la sostenibilità ambientale e l’inclusione sociale, rigenerare e recuperare il patrimonio pubblico offrendo servizi di prossimità alla cittadinanza.

Sono gli obiettivi del «Piano Città degli immobili pubblici di Torino» presentato nella Sala Colonne del Municipio del capoluogo piemontese e sottoscritto dall’Agenzia del Demanio, rappresentata dalla direttrice Alessandra dal Verme, e dal Comune di Torino, nella persona del sindaco Stefano Lo Russo.

Il Piano individua le azioni prioritarie di recupero funzionale degli immobili pubblici e la loro restituzione alla vita attiva della cittadinanza, in ragione delle esigenze logistiche delle Pubbliche amministrazioni e ai fabbisogni del territorio. Accanto al finanziamento pubblico saranno anche attivati capitali privati e competenze, con operazioni di partenariato pubblico-privato che coniughino obiettivi di innovazione, ambientali e sociali.

Gli immobili di proprietà dello Stato coinvolti nel Piano Città sono: complesso della Basilica di Superga (servizi ai pellegrini, accoglienza turistica e sviluppo funzioni culturali); ex Manifattura Tabacchi (nuova destinazione: polo culturale, archivistico, universitario, con housing e servizi); caserma Amione (nuova destinazione: cittadella della Pubblica Amministrazione); caserma La Marmora (nuova destinazione: uso Pa - Guardia di Finanza); caserma Dabormida (nuova destinazione: Museo d’artiglieria e infrastruttura militare); ex Magazzini Genio militare (nuova destinazione: mix funzionale legato al distretto della produzione innovativa); fabbricato residenziale (nuova destinazione: housing e sede associazioni); ex Palazzo della Regione (nuova destinazione: uso Pa - Corte dei Conti e Avvocatura dello Stato); Magazzino direzionale di Artiglieria e difesa chimica (nuova destinazione: mix funzionale legato al Distretto della produzione innovativa); complesso direzionale ex sede Uffici del giudice di pace (nuova destinazione: Centro per l’impiego e polo per la formazione).

A questi si aggiungono tre immobili di proprietà del Comune di Torino: il complesso ex Fimit (nuova destinazione: parco urbano, strutture e servizi), la sede del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco (razionalizzazione spesa locativa) e il distaccamento Lingotto dei Vigili del Fuoco (razionalizzazione spesa locativa).

A seguito della firma del Piano Città, l’Agenzia del Demanio ha organizzato il workshop ‘Di cosa è fatta una città?’, a cura di Scuola Holden.

L’incontro, ideato dal team creativo Holden Studios guidato da Alessandro Mari, è stato un momento di condivisione per stimolare la partecipazione attiva di cittadine e cittadini nei processi di trasformazione della città e, al tempo stesso, restituire alla città l’intensità che le persone portano con sé quando desiderano abitare i luoghi. La tavola rotonda si è suddivisa in tre momenti: ‘Gesti’, a cura di Daniela Elisa Roero, responsabile regionale Piemonte e Valle D'Aosta dell’Agenzia del Demanio; ‘Progetto’, in collaborazione con Torino Urban Lab e Politecnico di Torino, con l'intervento di Paolo Mazzoleni, assessore a Urbanistica ed Edilizia Privata della Città di Torino; ‘Poetiche’, con Alberico Guerzoni, direttore generale del Polo Education di Feltrinelli.

«La valorizzazione del patrimonio pubblico deve contribuire allo sviluppo della città secondo la sua vocazione storica, industriale, universitaria e scientifica – sottolinea la direttrice dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme – e Torino ha un patrimonio immobiliare da valorizzare rilevante, eredità della sua storia: il Piano è una grande opportunità per trasformare la città».

«La più grande innovazione – spiega – sta proprio nella capacità di cambiare e guardare al futuro partendo dalla propria storia e identità. Penso, come esempi, alla valorizzazione del complesso della Basilica di Superga, luogo di memoria, bellezza architettonica e accoglienza, all’ex Manifattura Tabacchi, che si apre ai privati come opportunità per offrire nuovi spazi alla Torino industriale, promuovere cultura, sport e residenzialità per studenti e studentesse».

«La firma del Patto – dichiara il sindaco della Città di Torino, Stefano Lo Russo – si inserisce nell’impegno che, come Amministrazione, stiamo portando avanti per valorizzare il patrimonio degli immobili pubblici sia attraverso interventi di rigenerazione urbana ed efficientamento energetico che con progettualità che possano trovare nuove vocazioni per spazi dismessi».

«In questo senso – precisa – la collaborazione tra Istituzioni è strategica e con l’Agenzia del Demanio esiste già un percorso avviato che ha portato, ad esempio, all’accordo per la ri-funzionalizzazione degli ex Uffici dei giudici di pace nel quartiere Vallette, all’affidamento della progettazione per la rinascita della ex Manifattura Tabacchi e ad altri interventi sul nostro territorio. Collaborazioni di questo tipo, insieme al fondamentale apporto di sistemi di partenariato pubblico privato, possono contribuire in modo importante allo sviluppo e alla trasformazione della nostra città».

Direttore: DIEGO RUBERO
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