Bra, abbiamo un problema: negozi sfitti e serrande abbassate

Preoccupazione per l’emorragia dei negozi di vicinato, un valore che va salvato

Silvia Gullino 09/09/2025
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Negozio sfitto nel centro di Bra
Aprono e chiudono, i negozi. Sono più quelli che chiudono e non riaprono più. L’addio ai negozi di vicinato si fa sempre più frequente, anche a Bra, dove ci si può imbattere in serrande abbassate senza troppe difficoltà.
I negozi, soprattutto le piccole botteghe, fanno parte del panorama e dell’identità delle nostre città. Senza le insegne illuminate, senza le vetrine che ci distraggono e ci accompagnano, si spengono le luci e anche la vita delle strade. Che diventano semplici luoghi di passaggio. Non solo: i negozi sono un presidio che assicura la cura e la pulizia delle vie. Sono, soprattutto, un fondamentale luogo di incontro. Per parlare, scambiare non solo merci, ma anche notizie sulla vita del quartiere e dei suoi abitanti. Sono un conforto, una compagnia per chi vive in solitudine.
A Bra basta passeggiare per le vie, non solo periferiche, ma anche centrali della città per scoprire cartelli con su scritto vendesi o affittasi; in alcuni casi si parla di “obsolescenza”, riferito a tutte quelle attività colpite dallo sviluppo del commercio in rete, ma anche di questioni legate agli affitti, al meritato tempo della pensione e alla concorrenza della grande distribuzione.
Una crisi dettata inoltre dal ridimensionamento delle spese e dall’insidia fortissima dell’online. Qualche esempio? Le edicole chiudono ovunque, perché ci sono bassi livelli di lettura e il digitale ha la meglio. Per l’abbigliamento la concorrenza online è spesso troppo forte, soprattutto in un momento in cui il caro-vita impone scelte al risparmio.
Così, tra le ennemila cose da fare durante le vacanze, mettiamoci lo shopping, visto che siamo anche in tempo di saldi. È un buon modo per far continuare a girare l’economia cittadina! Dall’oreficeria e dal negozio di abbigliamento, fino alla piccola bottega di calzature, cappelli, borse, bigiotteria, dischi, arredi, pelletteria... Sono attività, sono persone che dietro le insegne spente vivono, lavorano e combattono quotidianamente con tanto impegno e sacrificio.
Non stiamo parlando delle grandi piattaforme industriali, ma dei negozi di quartiere e delle vie del centro che costellano la nostra geografia interiore. Ognuno di noi ha la propria. Tenere in piedi queste piccole realtà, queste persone, significa conservare i nostri simboli, la nostra Braidesità (quella con la B maiuscola, direbbe il compianto poeta Bernardo Negro), realtà essenziali per l’economia, per il turismo ed il commercio.
Un regalo che ci dobbiamo fare come comunità: per poterci riconoscere domani nei volti e negli occhi che ci hanno coccolato e sorriso, che sono proprio il volto e gli occhi di Bra.
 
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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