Presentato il DUP 2025 - 2027: come sarà la Cuneo del domani
12 le opere PNRR, molte le aree ancora da riqualificare
Municipio di Cuneo
È stato presentato nel consiglio comunale di lunedì 23 settembre il DUP 2025-2027, e cioè quel documento unico di programmazione, come dice l’acronimo, che segna la progettualità e l’attività del prossimo triennio dell’amministrazione comunale. A illustrare ai colleghi presentato in aula il futuro della città di Cuneo è stato l’assessore Valter Fantino, avente la delega al bilancio.
Tre anni di sfide importanti e di lavori che modificheranno, o dovrebbero modificare, l’aspetto del capoluogo. Quanto emerge dal documento, infatti, è un’incisiva accelerata sui cantieri PNRR a partire dal 2025 e fino ai primi mesi del 2026, periodo in cui i lavori dovranno essere terminati. Saranno 12 le opere che prenderanno avvio nel prossimo anno e che spazieranno dalle palestre ai nuovi plessi scolastici, in particolare l’istituto comprensivo di Borgo San Giuseppe e e il micronido di Madonna dell’Olmo, per poi dare finalmente alla luce progetti importanti quali la riqualificazione di Palazzo Santa Croce e la sua ventura trasformazione in biblioteca e i progetti del bando Pinqua. Oltre a questo, il Comune di Cuneo va incontro a un rinnovamento e ringiovanimento del personale, visto il prossimo pensionamento di numerosi dipendenti ad oggi in servizio.
Non tutte le prospettive però sono rosee infatti, come evidenziato dall’assessore, il reperimento dei fondi sta diventando particolarmente difficoltoso e il costo dei lavori, anche a causa dell’inflazione, è oneroso, ma l’impegno è, e sarà in futuro, quello di mantenere alta l’attenzione sull’allocazione delle risorse pubbliche anche per l’aggiornamento, la variazione e la revisione, laddove necessarie, così che ogni opera venga attualizzata con i costi correnti in base allo stato di avanzamento lavori in cui si trova. Per quanto concerne poi i flussi di cassa, si esclude per il prossimo triennio di dover fare delle anticipazioni di cassa, per quanto riguarda invece l’indebitamento si parla di 8.510.000 euro per il 2025, a cui aggiungere un importo di 530.000 euro per i lavori di miglioramento dell’efficientamento dall’illuminazione pubblica, lavori che avrebbero dovuti essere terminati entro il 2024 ma che invece saranno consegnati il prossimo anno, e di oltre 6 milioni per il 2026. Il grosso dei calcoli e delle opere si gioca in questa partita, e cioè dal 2025 al 2026, e il programma del 2027 risulta più snello anche perché la programmazione da cui a prossimi tre anni è incerta e può ovviamente subire innumerevoli variazioni o battute d’arresto, come gli ultimi anni, segnati dalle crisi del Covid e del conflitto russo-ucraino, ci insegnano. Buone nuove anche dal punto di vista dei residenti, che tornano a superare le 56000 persone, con un abbassamento della mortalità ai livelli del 2018, quindi prepandemia, e con un 8,2% di residenti stranieri. Ovviamente non sono mancate le polemiche e le osservazioni al DUP. In particolare alcuni consiglieri si sono concentrati sulle somme che potrebbero essere destinati a usi differenti rispetto a quelli segnalati nel DUP. In particolare, a crucciare i due consiglieri è la riqualificazione di edifici o intere aree a oggi dismesse, foriere, oltre che di brutture estetiche, anche di degrado. Lo stadio Fratelli Paschiero, la Villa Invernizzi o l’ex teatro Gil (però non di disponibilità del Comune) sono solo alcuni dei luoghi su cui gli Indipendenti sono tornati per evidenziare l’urgenza di intervenire sulle strutture cittadine, chiedendo di spostare su questi alcuni dei fondi destinati alla viabilità e alla bitumatura strade, benché ovviamente la buona tenuta delle strade sia di fondamentale importanza per tutti i cittadini che vi viaggiano quotidianamente. Il DUP apre uno squarcio sul futuro della città, ci fa vedere, o perlomeno immaginare, come potrebbe essere la Cuneo del domani, con i suoi pregi, con le tante novità, ma anche con i limiti che una progettazione così ampia può incontrare. Ci aspettiamo una città più bella, più sostenibile e più vivibile, riqualificata e valorizzata, dove potersi sentire a casa.