Che la bava delle chiocciole sia un ingrediente prezioso per cosmetici e farmaci non è una novità, ma che possa esserlo altrettanto nei processi di allevamento degli animali ed agricoli, per evitare l’uso di antibiotici e di trattamenti chimici, potrebbe costituire una nuova frontiera.
Cherasco, patria delle Chiocciole Metodo Cherasco, torna al centro della scena scientifica: venerdì 4 ottobre alle 10.30 presso la Sala Consigliare del Comune, si presenta il primo progetto di ricerca al mondo sull’utilizzo della bava di lumaca in zootecnia e agricoltura. Presente tra gli ospiti Romano Marabelli, Advisor della Direzione Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (WOAH).
L’obiettivo è stabilire quanto sia efficace il siero di lumaca nella prevenzione e trattamento delle mastiti bovine al fine di proteggere la salute degli animali e dei consumatori e preservare la qualità del latte e dei prodotti derivati. Attualmente la mastite bovina, infiammazione causata da infezioni batteriche che riduce significativamente la produzione di latte influendo anche sulla qualità, viene curata attraverso profilassi antibiotica; l’utilizzo del siero di lumaca come sigillante mammario, grazie alle sue proprietà antibatteriche, potrebbe evitarne l’uso e contribuire alla salute dalla stalla, al benessere animale e alla sicurezza alimentare.
Per questa ricerca, promossa dall’Istituto Internazionale di Elicicoltura, si vuole realizzare un gruppo di lavoro congiunto costituito dal polo elicicolo di Cherasco, dall’Istituto Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e da UNISG Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
«Attraverso studi e sperimentazioni condotti nei nostri laboratori e in collaborazione con Istituti e Accademie di ricerca, abbiamo verificato - spiega Simone Sampò, Direttore dell’Istituto Internazionale di Elicicoltura di Cherasco - come il nostro siero di lumaca – estratto in modo naturale attraverso l’innovativa stimolazione dei molluschi con acqua e ozono - possegga importanti qualità terapeutiche, perché ricco di elementi dalle proprietà cicatrizzanti, antiossidanti, elasticizzanti e rigeneranti per il derma. Largamente utilizzato in campo cosmetico e farmaceutico, riteniamo che possano essere sviluppati prodotti anche in ambito zootecnico ed agricolo».
«Abbiamo grandi aspettative su questo progetto che mira a sviluppare, da un elemento naturale come la bava di lumaca, prodotti specifici per la zootecnia, rendendo sempre più vicino l’obiettivo di ridurre al minimo l’utilizzo di farmaci nella cura degli animali» - commenta Claudio Ghittino, Direttore dell’Istituto Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
«La nostra salute è direttamente collegata alla salute degli animali da cui deriva il nostro nutrimento - sottolinea Silvio Barbero Consigliere di Amministrazione di UNISG Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Non potevamo non portare il nostro contributo a questo importante gruppo di lavoro che ha l’obiettivo di trovare soluzioni naturali dalla natura stessa, in piena linea con i fondamenti di Slow Food e che si basa sulla bava delle chiocciole allevate a Cherasco secondo uno stringente disciplinare che abbiamo collaborato a definire insieme all’Istituto Internazionale di Elicicoltura».
La ricerca si concentrerà anche sull’utilizzo della bava di lumaca nei prodotti alimentari e curativi per piccoli animali da compagnia, per favorire la protezione gastrointestinale, e sulle proprietà filmiche della bava per la tutela delle piante, studiando il suo potenziale nel proteggere le colture da agenti atmosferici e climatici sempre più avversi.
«Appoggiamo con convinzione questa prestigiosa iniziativa - commenta il Sindaco di Cherasco Claudio Bogetti. Grazie anche al Polo elicicolo di avanguardia sviluppatosi nella nostra cittadina, Cherasco è conosciuta e connessa con l’Italia e diversi paesi al mondo portando lustro ed orgoglio, oltre che un considerevole indotto in termini economici e di occupazione».
A fianco le lumache e la «preziosa» bava