Intesa Sanpaolo nel 2025 chiuderà 9 sportelli nel cuneese

Per il presidente nazionale dell’Unione dei Comuni Montani Marco Bussone si tratta di un fatto gravissimo

Alessandro Marini   12/03/2025
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La pubblicazione da parte del sindacato Fisac Cigl del piano territoriale 2025 di Banca Intesa Sanpaolo ha agitato il territorio cuneese. Infatti, in base a tale documento è prevista per il 2025 la chiusura degli sportelli di Barge, Farigliano, Frabosa Soprana, Magliano Alfieri, Magliano Alpi, Mango, Murazzano, Valdieri e Vinadio. In più, saranno accorpate le filiali di via Garibaldi e viale Vico ad Alba, quella di Peveragno con quelle di Beinette prima e Chiusa Pesio poi e infine sarà accorpata la succursale di Garessio a quella di Ceva.
Dal momento che anche la filiale di Chiusa Pesio sarà accorpata da ottobre a quella di Peveragno, è intervenuto sulla questione il sindaco Claudio Baudino:
«Abbiamo appreso in questi giorni di nuove chiusure e accorpamenti di filiali di Intesa Sanpaolo sul territorio cuneese.
Per quanto riguarda la filiale di Chiusa di Pesio si dovrebbe trattare di un accorpamento. 
Questo provvedimento calato dall’alto e senza preavviso è un’ulteriore penalizzazione per le vallate come la nostra. 
Una parte di questi servizi è vero che va verso la digitalizzazione, ma come è possibile affrontare questi cambiamenti se i nostri territori, per la maggior parte, non sono serviti da una adeguata linea di connessione?
Con altri colleghi Sindaci abbiamo già contattato l’assessore regionale alla montagna Gallo, per avere un confronto anche assieme a Uncem e capire nel concreto i prossimi passi.
I servizi bancari e il tema del digital divide sono fondamentali per i presidi dei territori montano come la nostra valle.»
La medesima preoccupazione è stata espressa sui social anche dall’Uncem Piemonte per mezzo del presidente regionale Roberto Colombero.
«Le notizie che la banca torinese ha diffuso sono preoccupanti - commenta Colombero -. Dopo la sforbiciata di filiali nei piccoli Comuni, ora vengono chiusi uffici in altri piccoli e medi centri, non solo montani. Condividiamo con i Sindaci, e anche con i sindacati dei lavoratori, moltissime preoccupazioni. Messina blocchi il piano di riduzioni. Che indebolisce i territori e che fa male. ABI ritorni al tavolo convocato dall’assessore Gallo in Regione. Dopo la prima seduta, alla quale eravamo presenti, non hanno più dato notizie alla Giunta e a noi. Intesa Sanpaolo fermi ogni chiusura. Intervengano Governo e Parlamento per bloccare la desertificazione bancaria che comporta fragilità del sistema economico e difficoltà per le comunità locali.
Poi parliamo di vicinanza ai territori: ma che visione di paese hanno?».
Gli fa eco il presidente nazionale dell’Unione dei Comuni Montani Marco Bussone che afferma:
«Uno scandalo, ennesimo e gravissimo».
D’altronde i timori sono comprensibili, se si vuole avere una montagna viva e in salute non si può fare a meno delle banche che purtroppo però, tendono a chiudere sempre più sportelli in tutto il paese e non solo nel cuneese. Fanno eccezioni, fortunatamente, le BCC e le Poste Italiane che invertono una tendenza sempre più evidente.
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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