"Gli sponsor privati chiave per proporre i grandi eventi"

Le nostre interviste ad assessori ed amministratori monregalesi in vista del «giro di boa» dei due anni e mezzo di Amministrazione Robaldo a dicembre 2024

Roberto Formento 16/11/2024
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Alessandro Terreno

Arriviamo da una grande estate: c’è un evento che le ha dato più soddisfazione, e uno invece che lo ha deluso?
Il “Movi Festival” è un contenitore di eventi, un festival diffuso che non è nato per durare un unico giorno, ma per essere diffuso sia in termini di tempo che di spazio, coinvolgendo tutta Mondovì. Eventi che mi hanno deluso non ce ne sono obiettivamente stati: con il coinvolgimento di Wake Up e dei giovani il successo è praticamente garantito. In merito alla soddisfazione, quello che mi ha fatto maggiormente piacere è aver creato eventi che si sono sviluppati in un ambiente sicuro, con i genitori che alla fine ci hanno ringraziato per aver coinvolto i loro figli in un ambiente sano.

L’investimento sulle manifestazioni pare importante. Si può stimare l’impegno economico del comune per l’estate appena trascorsa? L’apporto degli sponsor privati è stato interessante? La quota di bilancio riservata agli eventi rispetto al passato è aumentata? Per il prossimo futuro è pensabile di mantenere lo stesso trend, si prevedono delle rimodulazioni oppure addirittura degli incrementi di spesa?

Movi festival è costato 30 mila euro, più l’installazione del palco in piazza d’Armi, che è stato utilizzato anche per altri eventi, come “Il suono delle scuole”. L’investimento messo a terra da Wake Up è stato intorno ai 600 mila euro. Paradossalmente, la spesa pubblica per gli eventi rispetto al 2022 è diminuita: ma comprensibilmente, ci sono state altre priorità, penso ai 600 mila euro di costi in più dovuti all’inflazioni, alle spese correnti, al caro utenze, alla copertura dell’assistenza alle autonomie. In merito all’apporto degli sponsor privati, in questo momento è molto interessante: le aziende stanno investendo, e spero continuino a supportarci. È fondamentale per creare eventi di qualità. Due esempi su tutti: i Feu dla Madona 2024 sono stati interamente pagati da un’azienda privata, è la prima volta che accade; nelle scorse settimane un’azienda mi ha consegnato 5 mila bicchieri non usa e getta, quindi non inquinanti, che vengono distribuiti a tutti i locali di Mondovì. Insomma, c’è movimento, da questo punto di vista. In merito al futuro, infine, non mi sento di fare previsioni; in questo primo tratto di cammino ho capito che con i bilanci comunali è molto complesso capire cosa succederà domani: quello che mi sento di dire è che si potrà discutere, su ogni evento, per capire ciò che merita realmente portare avanti, e in che modo.

In che modo?
In questi due anni e mezzo ho lavorato per “stabilizzare” il discorso degli eventi, ma non ce l’ho ancora fatta. L’Associazione La Funicolare che cambia, l’attesa per l’Ente manifestazioni, sono situazioni che hanno creato un rallentamento. Proprio con l’ente manifestazioni, che contiamo di attivare entro fine anno, penso che si potrà lavorare in modo più programmato.

Cambiamo argomento. La realtà sportivo-associativa di Mondovì è decisamente importante. Tuttavia (non è solo un problema di Mondovì) le strutture sportive sono carenti. Nel prossimo futuro saranno possibili investimenti in tal senso?
La conferma del contributo regionale di 800 mila euro per il secondo lotto di lavori alla pista di atletica con la realizzazione del blocco spogliatoi è strategica in questo senso: in questo modo si andrà a chiudere il discorso per il maggiore impianto polisportivo di cui siamo dotati a Mondovì. Certo, quello dell’impiantistica sportiva rimane un neo. Dovremo essere bravi ad intercettare gli opportuni finanziamenti che arrivano dal PNRR, da bandi a livello europeo e, a livello strutturale, rendere moderni e più accessibili gli impianti. Deve essere chiaro, però, che nessun Comune potrà rigenerare gli impianti da solo: le spese sono altissime. In questo senso, il partenariato pubblico-privato potrebbe essere la soluzione per il futuro, così come le concessioni più lunghe negli affidamenti, in modo che i privati e le associazioni che gestiscano abbiano un fronte più ampio su cui pianificare gli investimenti.

Molti eventi sono stati calibrati sui giovani. C’è stata la risposta che si aspettava? Pensa che attraverso gli eventi i giovani possano innamorarsi di Mondovì? In ultima analisi, per proporsi come “città per giovani” Mondovì quante e quali carte ha da giocare?
Sono stato tra virgolette “accusato” di realizzare eventi solo per giovani, in realtà non è così ma abbiamo comunque inteso puntare molto sul pubblico giovanile. Penso che abbiamo dato ai ragazzi opportunità che non hanno mai avuto in passato, ossia poter incontrare, a meno di vent’anni, il proprio idolo sotto casa, senza andare altrove, e senza spendere cifre esorbitanti. In merito all’attrattività della città per i giovani: gli eventi vogliono essere una vetrina effettiva per la città, la grande differenza è la visione della stessa anche senza grande evento. L’obiettivo è proprio questo, ossia quello di creare un’immagine di Mondovì come città viva, attiva. E con delle opportunità per i giovani: non solo con le manifestazioni, ma anche con progetti come luoghi aperti ed accoglienti per tutti i ragazzi. Insomma, gli eventi danno la visibilità, ma ciò che fa la differenza è una buona gestione del quotidiano.

Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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