Ex-Scuola di Rifreddo: nessun futuro possibile?

I costi per riattivarla come polo educativo sarebbero troppo onerosi

Roberto Formento 21/09/2024
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La scuola di Rifreddo

Diciamoci la verità: è un peccato. 
L’ormai ex-Scuola dell’infanzia di Rifreddo – dopo anni di “resistenza” e tentennamenti sul futuro – ha chiuso definitivamente i battenti nel 2023, e questo è quindi il suo secondo anno di inattività. I lettori ricorderanno il tema, molto dibattuto per anni: dalle difficoltà di consistenza numerica ai tentativi di “salvataggio”, ripetuti, con l’allestimento del doposcuola su base volontaristica; dalla ulteriore batosta data dal covid ad un’estate “calda”, quella del 2021, con numerosi incontri tra i residenti, il Comune, la parrocchia che detiene la proprietà dell’immobile. E poi ancora la deroga che ha mantenuto in piedi Rifreddo finché si è potuto nonostante la vicinanza della scuola di breolungi, le oltre 200 firme per scongiurare quello che poi si è dimostrato essere praticamente inevitabile. 
Transitando casualmente in una qualsiasi domenica di sole di metà settembre, ecco come ci si è presentata la vecchia scuola di Rifreddo: un senso di abbandono, di decadenza. Al di là dei lavori sul cappotto da completare, la bandiera   europea stracciata e sfilacciata che sovrasta l’ingresso, l’erba che si allunga, le erbacce che avviluppano la recinzione, i giochi “dimenticati” sul piazzale. Che – come ci è stato spiegato – proprio dimenticati non sono: l’intenzione sarebbe quella di spostarli a Breolungi entro l’autunno, ma lo spostamento implica un nuovo collaudo (come fossero nuove installazioni) e quindi un ulteriore impiego di risorse. 
Poi, per carità, l’erba si può tagliare, le erbacce possono essere sradicate, con il contesto che senz’altro assumerà un contegno diverso. La problematica è un’altra: appare al momento molto complesso che sulla vecchia scuola di Rifreddo si possa tornare a “fare qualcosa”, soprattutto in termini di percorsi educativi. 
Si ipotizzava la realizzazione di un nido, o comunque di una struttura similare, per poter mantenere giustamente un – chiamiamolo – presidio frazionale, un “polo” attrattivo che fungesse da catalizzatore per attirare (o mantenere) le famiglie a Rifreddo. Idea che pare scontrarsi con la dura realtà, fatta di necessari adeguamenti all’edificio per potervi (re)installare un’attività scolastica o educativa: adeguamenti estremamente costosi e pertanto, per un ipotetico investitore privato, sconvenienti. 
La parrocchia avrebbe intenzione di vendere l’immobile e pare che – anche attraverso l’intercessione del Comune – alcuni privati abbiano dimostrato interesse ed abbiano visionato la ex-scuola, salvo però appunto fare i conti con l’investimento potenzialmente sproporzionato.
In un quadro che si delinea così - senza puntare il dito verso alcuno, ci mancherebbe -,non ci resta che riprendere la considerazione iniziale: peccato.

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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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