Il 12 settembre, i consiglieri di centrosinistra di Mondovì, hanno presentato un’interrogazione sull’eccessiva velocità che i residenti registrano quotidinamente nel tratto tra lo svincolo per la tangenziale e la rotatoria per Sant’Anna e Rocca De’ Baldi. La situazione è allarmante, dal momento che che, oltre alla velocità elevata, la provinciale è una strada molto trafficata. Nel 2023 i dati raccolti indicavano 10 mila passaggi giornalieri. Per tanto, l’alta velocità, unita all’intenso traffico, sono due elementi che possono portare, inevitabilmente ad incidenti, che negli anni non sono stati casi sporadici.
Se da un lato è vero che la provinciale che collega Mondovì a Cuneo è percorsa ogni giorno da migliaia di veicoli, di cui molti sono mezzi pesanti, è pur vero che molti tratti sono rettilinei e in alcuni casi la carreggiata è larga e non attraversa zone residenziali e ciò vale specialmente per le due nuove varianti. Nondimeno, lungo tutto il suo percorso, i limiti di velocità sono fissati a 70 km/h e in non pochi tratti, specialmente nella zona di Cuneo, essi scendono a 50. Ed è per tale ragione che per molti, tali divieti, sono poco comprensibili.
In più, se è vero che spesso le auto superano i limiti e sorpassano in punti dove ciò non è consentito (e io stesso faccio mea culpa), è pur vero che lungo la provinciale spesso ci si imbatte in mezzi agricoli, ma anche camion, che procedono a velocità molto basse. Personalmente, in più occasioni mi è capitato di percorrere la strada ai 40 chilometri orari e per chi va a lavorare, non è piacevole e provoca, come conseguenza, quella di superare in punti in cui non andrebbe fatto.
Forse quella di montare nuovi autovelox potrebbe si essere una soluzione, ma è pur vero che talvolta bisognerebbe anche ascoltare e mettersi nei panni di chi ogni giorno guida su quella strada e che conosce anche le sue criticità, perciò se tutti, o quasi, superano i limiti, forse questi sono sbagliati (anche se magari non lo sono per la legge).