Un piccolo, ma longevo, stato celto-ligure riuscì a conservare la propria indipendenza dal potente Impero romano
Alessandro Marini 17/11/2024
La serie di fumetti «Asterix e Obelix», frutto dell’immaginazione di Renè Goscinny, narra le vicende di un villaggio di Galli, nel Nord della Gallia, che riesce a conservare la propria indipendenza nei confronti di Roma, nonostante gli innumerevoli tentatavi di Giulio Cesare di sottometterlo. Tuttavia, un enclave autonomo all’interno dei domini di Roma in quel periodo storico è effettivamente esistito. Questo piccolo regno celto-ligure era conosciuto con l’appellativo di «Regno dei Cozii». Il regno dei Cozii si estendeva in alcune vallate e vette facenti parte di quelle che oggi chiamiamo Alpi Cozie, proprio in omaggio a uno dei re che regnò su quel territorio.
Infatti, nel 13 a.C. Augusto stipulò un patto di amicizia (foedus) con il re Cozio, il quale ricevette la cittadinanza romana e il titolo, ereditario, di prefetto per il territorio su cui regnava e prese il nome romano di Marcus Iulius Cottius. Tuttavia, questa prefettura godeva di una certa autonomia. Ciò fu reso possibile grazie all’amicizia fra i due sovrani e al reciproco rifiuto di una guerra. Infatti, la guerra sarebbe stata, alla lunga, letale per il piccolo regno, d’altronde Cozio conosceva la fine fatta dalle altre tribù, ma anche per Roma avrebbe rappresentato un problema, in quanto sarebbe stata estremamente dispendiosa, oltre al fatto che i Romani conoscevano le abilità militare dei Liguri, in particolar modo sulle montagne e il loro coraggio. Il territorio, abitato da tredici tribù liguri, comprendeva le valli di Susa, Chisone, Pellice, Savoia, Alte Alpi e il Delfinato. Esso rimase indipendente da Roma grazie ad una accurata strategia diplomatica e militare iniziata al tempo di Giulio Cesare, più precisamente qualche anno prima del 58 a.C, ovvero la data da cui si fa iniziare la conquista delle Gallie d’oltralpe.
Grazie alla diplomazia, quindi, il regno riuscì a difendere la propria sovranità e indipendenza, al contrario degli altri popoli liguri e celtici. Lo stato venne creato dopo le guerre puniche, quindi nel secondo secolo a.C. Fu sempre abitato da gente pacifica, principalmente da Liguri Taurini ed era situato in una zona relativamente povera, benchè molto importante strategicamente, poichè controllava i valichi e le vie di comunicazione che separavano la Gallia Cisalpina da quella Narbonese. La capitale era Segusium, oggi Susa, in cui è ancora visibile l’arco di Augusto, fatto realizzare da Cozio in occasione della rinsaldata alleanza fra i Cozii e i Romani. Con la morte, senza eredi, di Cozio II, avvenuta nel 63 d.C., Nerone annettè quei territori all’impero, mettendo così fine all’autonomia del regno, nonostante già da molti decenni la popolazione era romanizzata e il territorio governato da re-prefetti, con cittadinanza romana, seppur sempre appartenenti alla dinastia di re Cozio. Questa alleanza durò più secoli, poichè Roma conosceva bene le abilità guerriere dei liguri, con cui si era scontrata tra il III e il II secolo a.C., ma d’altro canto i Liguri sapevano che un eventuale scontro con i Romani avrebbe portato a un’inevitabile sconfitta. I sovrani cozii vennero considerati per secoli come regnanti giusti, previdenti e abili, tant’è che ancora nel Medioevo Donno, il predecessore di Cozio, veniva venerato come un santo dalla popolazione locale.
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