Torino si conferma uno dei fulcri della programmazione culturale di Intesa Sanpaolo. Nel primo semestre del 2026 le Gallerie d’Italia – Torino rafforzano il loro ruolo di museo dedicato alla fotografia e alla videoarte, con una proposta espositiva che intreccia grandi autori internazionali, temi sociali e un dialogo sempre più stretto con il sistema culturale cittadino.
Il punto centrale della stagione sarà la mostra The Day May Break di Nick Brandt, in apertura dal 18 marzo 2026. Per la prima volta viene presentata integralmente la trilogia del progetto fotografico che ha reso Brandt una delle voci più riconoscibili della fotografia contemporanea impegnata sui temi ambientali. Alle immagini già note si aggiunge un capitolo inedito, realizzato in Giordania su commissione di Intesa Sanpaolo, che racconta le conseguenze del cambiamento climatico su popolazioni costrette a migrare, su territori impoveriti e su un equilibrio naturale sempre più fragile. Scatti di grande formato, rigorosi nella composizione e profondamente empatici, che trasformano la fotografia in uno strumento di testimonianza civile.
Dal 10 aprile, la sede di Piazza San Carlo sarà inoltre protagonista di EXPOSED – Festival internazionale di fotografia, ospitando la mostra di Diana Markosian, artista americana di origini armene. Il suo lavoro si muove su un registro più intimo e autobiografico, ma non meno politico: attraverso immagini, video e materiali d’archivio, Markosian riflette su memoria, perdita e identità, intrecciando storia personale e vicende collettive. Una presenza che consolida il legame tra le Gallerie d’Italia e il festival torinese, rafforzando la posizione della città come uno dei principali poli fotografici in Italia.
La programmazione del 2026 arriva dopo un 2025 di forte crescita per le Gallerie d’Italia – Torino. Nel corso dell’anno la sede ha superato quota 190 mila visitatori, confermandosi come uno dei musei più frequentati del capoluogo. Un risultato costruito grazie a mostre di alto profilo internazionale, come la retrospettiva dedicata a Jeff Wall, e a un’offerta culturale capace di attrarre un pubblico ampio e trasversale, con una significativa presenza di giovani e studenti. Dati che certificano la centralità della fotografia come linguaggio capace di parlare al presente e di intercettare nuove fasce di pubblico.
Nel quadro più ampio delle Gallerie d’Italia – che nel 2026 proporranno a Milano mostre legate alla Metafisica, alle Olimpiadi di Cortina 1956 e al centenario di Arnaldo Pomodoro, a Napoli dialoghi tra archeologia e street art e a Vicenza riflessioni su Big Data e Intelligenza Artificiale – Torino mantiene una fisionomia precisa. Qui l’immagine non è solo oggetto estetico, ma strumento di racconto del mondo contemporaneo, di analisi sociale e di riflessione etica.
Con questa linea curatoriale, le Gallerie d’Italia – Torino rafforzano il loro ruolo di spazio culturale capace di connettere la dimensione locale con i grandi temi globali, confermando Piazza San Carlo come uno dei luoghi chiave della fotografia contemporanea in Italia.