La storia costituzionale di Mondovì lunga otto secoli

Nel 1210 il giovane comune di Mondovì codificò per la prima volta i suoi Statuti cittadini

22/02/2025
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La Costituzione italiana è stata approvata dall’Assemblea Costituente il 22 dicembre del 1947. Pochi giorni dopo, il 27 dicembre, venne pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale per entrare in vigore a partire dal 1º gennaio del 1948.
Il termine “costituzione” appare con una certa frequenza nel corso della storia, ma solo recentemente ha assunto il significato che noi contemporanei le affidiamo, ossia quello di indicare l’insieme delle norme fondamentali che regolano l’organizzazione e la vita quotidiana di un’entità politica che comunemente viene definita Stato. Tuttavia, prima della rivoluzione francese che ha soppiantato la civiltà europea di antico regime, le varie comunità, specialmente nelle realtà comunali del centro e Nord Italia, si reggevano sugli “Statuti cittadini”, sebbene teoricamente subordinati alle normative degli enti politici superiori (regni, imperi ed enti ecclesiastici).
Gli Statuti comunali erano documenti contenenti una serie di regole giuridiche che disciplinavano i più svariati aspetti della vita quotidiana dei cittadini.
Mondovì, per esempio, vanta una storia costituzionale di più di ottocento anni.
Il comune del Monteregale, infatti, agli arbori della sua storia, si dotò come base della sua “costituzione” della antiche consuetudini e diritti della comunità di Vico. La data del 7 agosto del 1210 che per alcuni storici rappresenta la vera data di nascita del comune di Mondovì, in quanto è in quel giorno e non nel 1198, anno fondativo della città, che Mondovì attraverso la codificazione delle consuetudini di Vico, acquista una piena consapevolezza, dignità giuridica e legittimazione politica verso il Vescovo di Asti, il signore feudale del luogo. Le norme abbracciano tutti i campi del diritto, anche quello internazionale. Infatti, Mondovì si dotò di leggi che gli consentirono di nominare i consoli con il previo assenso del Vescovo di Asti, ma anche il diritto di fare amicizia e lega con qualsiasi soggetto politico terzo. Ovviamente, gli Statuti subirono continue modifiche, abrogazione e aggiunte, non solo per le diverse esigenze a cui il Comune andava incontro, ma anche e soprattutto per il continuo cambio di assetto politico e signorile. In ogni caso, la più completa codificazione degli Statuti comunali di Mondovì, gli Statuta Montisregalis, venne realizzata soltanto nel 1415, a più di duecento anni dalla prima stesura.
Questa versione è tutt’oggi conservata negli archivi comunali.
 
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