La sezione ANPI di Boves, che in corso ha tesseramento, con cerimonia la piovosa sera di venerdì 21, ha proposto, a figli e nipoti di partigiani locali, una «Tessera ad honorem», nell’anno dell’ottantesimo anniversario dalla fine della seconda guerra mondiale.
Ovviamente il locale era pieno.
Dietro al tavolo erano la giovane coordinatrice della sezione ANPI cittadina Enrica Giordano, in carica da un anno, il professor Giorgio Casiraghi, una colonna del gruppo da anni, ed Italo Giubergia, sempre in forma, memoria storica bovesana, testimone della guerra, combattuta quando era bambino... A registrare consegne ed accettare iscrizioni, ad un tavolini vicino all’ingresso, erano Diego Berra e Renzo Bisotto.
Saluti ha portato il primo cittadino Matteo Ravera, con la paura, condivisa da tanti in tutta Europa, che questa fase di ottanta anni di pace sia a rischio, dopo tre anni di guerra in Ucraina, invasa dalla vicina Federazione Russa, e la politica della nuova Amministrazione statunitense che sta convincendo gli Stati europei della esigenza del «riarmo» (il Sindaco ha citato immagine vista in televisione con principe inglese nei Paesi Baltici in tuta mimetica)...
La serata, superati alcuni problemi (per una volta limitati), che mai mancano, dell’attrezzatura del locale, audio, ha molto vissuto di immagini storiche, alcune inedite, ma anche recenti (celebrazioni di qualche anno fa, in cui gli ultimi partigiani, ormai molto anziani, alcuni superarono la novantina, erano ancora in vita).
Quella che si è vista è la «memoria ereditata» degli avvenimento del Novecento, in cui varie generazioni sono segnate dalla appartenenza famigliare...
La storia è stata narrata malissimo, superficialmente.
Tanta memoria è ormai andata irrimediabilmente, perduta ed anche i più caparbi ormai devono aver rinunciato a trovare una «versione condivisa», che pur utilissima sarebbe ad una Comunità...
Molti testimoni importanti mai hanno detto qualcosa, cercando di dimenticare, cancellare, un periodo di tante sofferenze, «guardare avanti»... Chi lo ha raccontato, a volte, lo ha fatto dopo anni, basandosi su ricordi non più precisissimi, preferendo focalizzarsi su quegli aspetti che gli facevan far «miglior figura», magari mettendoci dentro qualche reminescenza letteraria o cinematografica...
La commistione con la politica, reduce da secolo di tanti duri scontri ideologici, ha fatto il resto, come un approfondimento culturale sempre minore (si vive tutto nello spirito del tifo da stadio, in cui gli slogan contano più delle analisi)...
Le imprecisioni hanno dato molto spazio a «revisioni storiche» anche radicali...
Politicamente si è arrivata alla situazione attuale, con forze politiche al potere che ben poco hanno alle loro radici dal «Resistenza», come tante formazioni della seconda metà del Novecento (inclusa la Democrazia Cristiana, partito di «maggioranza relativa» per decenni)...
La memoria storica di ognuno diventa quella famigliare, raccontata da genitori e nonni...
Essendo stata, la parte finale del conflitto «mondiale», in ottica italiana, nella parte centro settentrionale del Paese, per quasi due anni, una «guerra civile», che non risparmiò, sin in fondo, ed anche oltre, spargimenti di sangue, le ferite non si son mai rimarginate... I figli e nipoti dei reduci della fascista «Repubblica Sociale Italiana», hanno coltivato loro «memoria», focalizzando alcuni eventi, concentrando maggiormente l’attenzione su certi aspetti (qualcuno parla di «stragi», altri le definiscono «rappresaglie», chi preferisce ricordare Marzabotto e Sant’Anna di Stazzema, chi le «foibe» istriane...)... Si riesce persin ancora a far polemica politica, «decostentualizzando» del tutto, su trattati, analisi molto teoriche, figlie del loro tempo, scritti ottanta anni fa...
Se la «Associazione Nazionale Partigiani Italiani» («ANPI»), anagrafe dei fondatori alla mano, non avesse «aperto» ai figli e nipoti dei «Resistenti» ormai sarebbe «sciolta», invece gode di ottima salute e porta avanti intense attività... Un giorno dovranno fare così, terminata la «leva obbligatoria», anche gli «Alpini»...
L’altra sera, al Borelli, si è visto «tributo di affetto» di figli ormai «giovanili», ai loro padri (ed a una madre), portando anche materiale interessante...
Si son visti sfilare, e parlare, mentre le proiezioni continuavano (tante ricerche, e si vedono, ha condotto in questi anni la giovane presidente Giordano), parenti di Biagio Cometto, Lorenzo Cavallo, «Pantera», Clemente Cavallo, «Albania», Bartolomeo Eugenio Peano,«Giniu Tabachin», il «cuoco» della Banda, per anni «Presidente ANPI», Andrea Maccario, «Dreino», presente ed attivo sin in fondo, Giuseppe Cavallo, «Puledro», il ragazzo che si vede legato «al palo» in un disegno di Adriana Filippi, Bartolomeo Viale, Giuseppe Barale, autore di una «memoria», Pietro Bisotto, «leone», Vittorio Dalmasso, «Cartuccia», Giulio Macario...
Spazio importante hanno avuto i «mellanesi», il cui gruppo, nella Resistenza bovesana, fu numeroso (diciassette giovani, ricordati in lapide nel Santuario)... Le tessere son andate ai parenti di Giovanni Battista Mandrile, «Sceriffo» (in talune memorie riportato come «Seriffo»), e Giuseppe Dutto, «Teppa», giovane ed irruente (a volte forse anche eccessivamente), sempre in prima fila... Dei mellanesi si è vista la celebre fotografia scattata dopo la «Liberazione», nella quale riappare, sorridente, Sandro Gastinelli, il «Podestà» che si era «defilato velocemente» da Boves il 19 settembre, prima della rappresaglia tedesca...
Ultima citata è stata l’unica donna, Letizia Marchisio, «Luci», la «portabandiera» nella sfilata cuneese del 6 maggio...
Corso di formazione dell’ANPI a Boves
«L’ANPI provinciale, con il patrocinio dell’ANPI regionale, del “Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte” e del Comune di Boves, promuove un corso di formazione per giovani under trentacinque anni, dal titolo «Again, tocca ancora a noi - Democrazia, diritti e pace». “Again”, “di nuovo”, termine che viene sbandierato dalle estreme destre come slogan per rendere ancora grandi le nazioni (MAGA, Make America Great Again; MEGA, Make Europe Great Again), questa volta lo diciamo noi! Tocca ancora alla gente comune amare la propria patria e lottare per la democrazia!! Come hanno fatto i giovani partigiani e le giovani partigiane, braccati per un’idea di libertà, torturati ed uccisi per ideologie sbagliate, prevaricatrici e violente.Tocca ancora a noi! Ancora... Purtroppo. Aspettiamo i giovani e le giovani che vogliano formarsi per resistere ancora a queste ideologie! L’inaugurazione del corso sarà venerdì 4 aprile alle ore 18, con un convegno aperto al pubblico che avrà per relatori Carlo Petrini(sociologo, scrittore e fondatore di Slow food ), Beatrice Verri (Direttrice della Fondazione Nuto Revelli) e Gigi Garelli (direttore dell’Istituto Storico della Resistenza e della società civile di Cuneo), all’Auditorium Borelli di Boves. I giovani possono iscriversi al corso andando sul sito internet anpicuneo.it».
Le lezioni si terranno sin al 6 aprile (sabato lezioni tra le 9 e le 19, domenica tra le 9 e le 13), sempre all’Auditorium Borelli di Boves. Il corso comprende, oltre alle lezioni, il pranzo di sabato 5 (link di iscrizione: https://forms.gle/KQMhXvs1qAiSA8MV6). Lungo è l’elenco di nomi del massimo rilievo nazionale: dalla giornalista Lucia Annunziata, al giurista Gustavo Zagrebelsky, alla economista Beatrice Cerrino, alla volontaria Sara Cravero, allo storico Claudio Vercelli, a Franco Chittolina, presidente «Apice», a Luciano Bellunato... Il patrocinio è regionale. Informazioni si possono avere al 349.7116892.
Enrica Giordano presidente ANPI
Enrica Giordano, ex coordinatrice della Scuola di Pace, protagonista di attenti studi su vita, pittura e scritti di Adriana Filippi (la maestra di San Giacomo durante la guerra, vista come un «reporter di guerra») è presidente della sezione AVIS di Boves. La nomina, «cambio generazionale», è avvenuta durante riunione del gruppo, con vari soci presenti, la mattina di sabato 25 maggio 2024...