Scontri a Ogr e Leonardo

In cinquantamila in corteo a Torino per la Palestina. Lanci di pietre e scontri con le Forze dell’Ordine alle Ogr per Italian Tech Week e alla Leonardo. Polemiche di Fdi, Lega e Forza Italia, che denuncia l’uso improprio del balcone di Palazzo Civico

Carlo Santori 03/10/2025
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Grande partecipazione alla manifestazione torinese per Gaza promossa dal sindacato di base Usb e da vari collettivi, a cui stavolta si è accodata anche la Cgil, dopo aver visto che alla precedente iniziativa dell’Usb era scesa in piazza moltissima gente. Hanno sfilato in corteo anche esponenti del M5S e il Pd non ha voluto essere da meno e ha cercato di cavalcare l’evento, che ha visto la presenza di 50mila persone secondo l’Ansa (100 mila secondo i militanti). E, incredibilmente, il sindaco dem del Comune di Torino, Stefano Lo Russo, in questa occasione ha anche preso le distanze dai soliti violenti, che ancora una volta, dopo i danni provocati l’altra sera con l’invasione delle Ogr, hanno nuovamente macchiato la protesta, con duri scontri con le Forze dell’Ordine.

Proteste e lanci di pietre verso le Forze dell’Ordine anche alle Ogr, ‘blindate’ dopo la devastazione della sera precedente, in occasione della ‘Italian Tech Week’, a cui hanno partecipato, tra gli altri, Ursula von der Leyen, Jeff Bezos e John Elkann. Il traffico veicolare, a causa della manifestazione, è stato deviato in tutta la zona circostante le Ogr ed è stato anche bloccato corso Vittorio Emanuele II.

«Manifestare pacificamente le proprie idee – ha dichiarato il primo cittadino torinese – non ha nulla a che vedere con quello che è accaduto e non è accettabile che la protesta sconfini nella violenza e in danneggiamenti che colpiscono tutta la collettività».

«Desidero esprimere – ha affermato Lo Russo – la nostra piena e totale solidarietà alle Forze dell'Ordine coinvolte nei disordini. La violenza è da condannare, sempre, e questi comportamenti non solo sono intollerabili, ma nuocciono fortemente e indeboliscono anche la causa di solidarietà verso il popolo palestinese».

Ci sono stati momenti di tensioni quando un corteo ha cercato di raggiungere lo stabilimento della Leonardo, alla periferia ovest di Torino. Ci sono stati lanci di pietre e di cubi di porfido verso le Forze dell’Ordine, che si sono difese lanciando lacrimogeni. Sono stati sfondati i pannelli di accesso a un parcheggio vicino alla fabbrica e, una volta all'interno, hanno vandalizzato varie auto con la scritta «Free Gaza».

Il sindacato ‘Si Cobas’ e attivisti per la Palestina hanno bloccato il centro di distribuzione Amazon di Brandizzo (Torino). Gran parte dei furgoni in partenza dal centro di smistamento dell'azienda per le consegne dei pacchi in tutto il torinese sono rimasti chiusi nel piazzale. Il Si Cobas aveva annunciato la protesta, nell'ambito dello sciopero generale, «per opporsi al genocidio in Palestina e alle guerre, ma anche per migliorare le condizioni di lavoro e il salario».

Dura le reazione della Lega. «Torino è stata ostaggio di uno sciopero illegittimo portato avanti dai sindacati, che a parole si battono per la legalità e il rispetto delle regole. Mentre il sindaco Lo Russo è in Giappone a raccontare sui giornali quanto è bella la nostra città, lascia campo libero ai suoi amici dei Centri sociali a cui tutto è concesso». Sono le parole di Fabrizio Ricca, capogruppo della Lega in Piemonte.

«Come ha detto bene il ministro Piantedosi – ha detto Ricca – viene davvero da domandarsi come queste iniziative possano aiutare il processo di pace in Medio Oriente, visto che finora gli unici effetti che hanno sortito sono stati disagi ai cittadini e danni alle cose».

«Speriamo – ha affermato – che presto la proposta del ministro Salvini di far pagare una cauzione a chi organizza queste manifestazioni in caso di danni divenga operativa».

Secondo Fabrizio Ricca, «chi paralizza in questo modo la città deve pagare ed è inaudito che ad andarci di mezzo siano sempre e solo le persone perbene che con cadenza ormai settimanale si vedono costrette a chiudersi in casa e a non potersi muovere nemmeno per andare al lavoro».

Aspre polemiche anche a Palazzo Civico.

«Desidero ribadire con fermezza – ha dichiarato il vice capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, Domenico Garcea – che nessuno mette in discussione la libertà degli esponenti istituzionali della Città di Torino di partecipare e manifestare durante i cortei pro-Palestina. Tuttavia, ben diverso è utilizzare la sede istituzionale della città, e in particolare il balcone del piano nobile di Palazzo Civico, per sventolare bandiere e lanciare messaggi alla folla radunata in piazza Palazzo di Città».

«È un gesto grave – ha affermato l’azzurro – non solo perché avviene dal cuore delle istituzioni torinesi, ma anche perché avviene accanto al manifesto dell’Italian Tech Week alle Ogr, teatro di violenze e danneggiamenti ad opera di numerosi manifestanti. Accostare un evento internazionale di innovazione e sviluppo economico a scene di tensione politica e bandiere esposte dal balcone comunale non è degno della nostra città».

«Ciò che stupisce ancora di più – ha denunciato Garcea – è che tra i protagonisti di queste immagini ci siano la vicepresidente del Consiglio Comunale Ludovica Cioria, il presidente della Commissione Legalità Luca Pidello e vari esponenti dei gruppi consiliari: proprio coloro che dovrebbero garantire il rispetto delle regole istituzionali e la neutralità dei luoghi che rappresentano tutti i torinesi, anche coloro i quali hanno posizioni diverse sul tema. Una scena che appare come una rappresentazione plastica di quello che potrebbe essere il futuro campo largo, con Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle alleati in vista delle elezioni del 2027. Ma questo è un tema politico che non riguarda il punto centrale della vicenda».

In precedenza, anche l’europarlamentare di Fratelli d’Italia, Giovanni Crosetto, si era scagliato contro violenze e illegalità, riferendosi all’assalto alle Ogr. «Quello che è accaduto – ha dichiarato – è inaccettabile e indegno di un Paese civile. Un gruppo di facinorosi, travestiti da manifestanti pro Palestina, ha tentato un vero e proprio assalto contro un luogo simbolo della cultura, dell’innovazione e del futuro come l’Italian Tech Week. Non si è trattato di una manifestazione, ma di un atto violento e squadrista: gazebo distrutti, maxi schermi devastati e un evento internazionale sabotato. È la dimostrazione di quanto certi ambienti estremisti non abbiano nulla a che fare con il diritto costituzionale di manifestare, ma solo con la volontà di imporre con la violenza un clima di odio e paura».

«Gravissimo – ha proseguito – è anche l’atteggiamento di una parte della politica di Sinistra, che continua a difendere questi soggetti e ad avallare le loro tesi, arrivando perfino a giustificare disordini e devastazioni in nome di un finto solidarismo ideologico. È un comportamento irresponsabile e pericoloso, che alimenta il rancore sociale e legittima la violenza invece di isolarla».

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