È morto a 59 anni Alberto Bertone, fondatore, presidente e amministratore delegato di Acqua Sant’Anna, uno dei marchi più affermati nel settore delle acque minerali.
Nato a Moncalieri (Torino) nel 1966 da una famiglia cuneese di imprenditori edili, Bertone era laureato in Scienze politiche a indirizzo economico e aveva conseguito un master al Politecnico di Milano. Nel corso della sua carriera era stato anche consigliere superiore della Banca d’Italia e membro della Fondazione Crt.
La sua vita è stata segnata da profondi dolori personali: nel 2008 perse il padre, vittima di un incidente stradale a Marene, nel Cuneese; nove anni fa la moglie Roberta Ruffino, morta a soli 40 anni, e successivamente la cognata Cristina Menegozzo, architetto e designer, moglie del fratello Fabrizio, autrice della prima storica bottiglia di Sant’Anna.
Bertone, che ha lottato a lungo contro una grave malattia, lascia due figli: Filippo, 20 anni, studente universitario a Milano, e una bambina di 10 anni. Il funerale sarà celebrato giovedì alle 9 nella chiesa della Gran Madre di Torino.
L’imprenditore aveva fondato Acqua Sant’Anna nel 1996 insieme al padre Giuseppe, sfruttando la sorgente alpina Rebruant di Vinadio, nel cuore delle Alpi Marittime cuneesi.
Oggi lo stabilimento dà lavoro a oltre 130 persone, con un fatturato medio di 340 milioni di euro nel 2024 e 1,5 miliardi di bottiglie vendute in un anno.
In una nota, l’azienda lo ricorda come «un imprenditore visionario e coraggioso, che ha saputo coniugare visione imprenditoriale, capacità d’innovazione e una profonda attenzione per le persone, diventando nel tempo un punto di riferimento non solo per il suo settore, ma per l’intero tessuto economico e sociale del Paese».
Anche la Regione Piemonte ha voluto ricordarlo, sottolineando «la sua visione imprenditoriale, il suo coraggio e una capacità innovativa fuori dal comune», qualità grazie alle quali «ha saputo dare vita a un’eccellenza piemontese riconosciuta in tutta Italia, contribuendo a generare sviluppo, lavoro e valore per il territorio».
Per il sindaco del Comune di Torino, Stefano Lo Russo, «Torino perde un grande imprenditore e una persona di straordinaria umanità. Alberto Bertone è stato un amico, un torinese autentico, esempio di etica del lavoro e di visione».
Il presidente dell’Unione Industriali di Torino, Marco Gay, ha ricordato che «sostenibilità, coraggio e responsabilità sociale» sono le parole che più si associano al suo nome «Ebbe il coraggio di mettere una foto di suo figlio in fasce sull’etichetta, per garantire personalmente il suo prodotto. L’eredità che lascia andrà lontano, molto oltre anche tutte le tante strade che la sua acqua ha seguito» – ha detto Gay.