«Onorano guerre, distruggono terre». È quanto era scritto sullo striscione affisso ieri, abusivamente, sui ponteggi della facciata di Palazzo Madama, in piazza Castello a Torino, da attivisti di Extinction Rebellion, in occasione della cerimonia per celebrare le Forze armate e l’Unità nazionale.
«Il blitz da parte degli attivisti di Extinction Rebellion, nel pieno delle celebrazioni della Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate a Torino, è un gesto ignobile e dissennato: si onora il ricordo di tutti quei soldati che hanno sacrificato la propria vita per la Patria, contribuendo in modo indelebile a creare e difendere l'Italia per come la conosciamo, ovvero unita, solida, democratica e, soprattutto, libera». È il commento di Roberto Ravello, vicecapogruppo di Fratelli d'Italia in Regione Piemonte.
«Chi infanga certi appuntamenti – aggiunge il consigliere regionale – non fa che sputare nel piatto in cui mangia: è proprio grazie a quel sacrificio, infatti, se i giovani annoiati e irriconoscenti di Exctinction Rebellion possono protestare per le proprie idee in uno Stato democratico. La nostra quotidianità, fatta di scelte libere e consapevoli, di opportunità, di speranza e di indipendenza, non è qualcosa di acquisito e immutabile: è un concetto che va alimentato e difeso ogni giorno e, in tal senso, il lavoro delle nostre Forze armate è imprescindibile. Ora più che mai».
«A Torino – afferma l’assessore della Regione Piemonte alle Politiche Sociali, Maurizio Marrone – purtroppo succede anche questo. Capita che l'alza bandiera del 4 novembre, Festa nazionale delle Forze armate, in piazza Castello, venga bloccato e ritardato per colpa di quattro antagonisti appesi come dei salami su un'impalcatura. Questa è la conferma che esiste ormai un'innegabile emergenza antagonismo nella città di Torino».
«Questi gruppi estremistici – chiosa l’esponente della Giunta Cirio – si sentono evidentemente le spalle coperte da una certa parte politica, si sentono legittimati e quindi osano sempre di più. È davvero un peccato, oltre che un fatto inaccettabile, che a farne le spese sia un momento istituzionale dedicato alle Forze armate, alla vittoria della prima guerra mondiale e a tutti i caduti morti per la patria».
«Noi siamo comunque qui per celebrarlo – conclude Maurizio Marrone – ma riteniamo che nessuno possa più chiudere gli occhi su quello che sta avvenendo nella nostra città».