Neonata dal Marocco a Torino per essere venduta

Coinvolti quattro cittadini marocchini in una cupa operazione, sventata dalla Polizia di Stato del capoluogo piemontese lo scorso 12 marzo

Alberto Bozzalla 19/03/2025
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Fermati due cittadini marocchini, marito e moglie, gravemente indiziati di aver introdotto illegalmente dal Marocco in Italia una neonata, esponendola a pericolo per la sua vita.

La Polizia di Stato di Torino, lo scorso 12 marzo, ha eseguito, sotto il costante coordinamento della locale Procura della Repubblica, un provvedimento di fermo di indiziato di delitto a carico di una coppia marocchina.

Nella medesima circostanza sono stati tratti in arresto, in flagranza di reato, altri due soggetti, loro connazionali, per favoreggiamento personale in quanto, al fine di eludere le investigazioni, avevano direttamente favorito la permanenza illegale della minore sul territorio nazionale.

La complessa attività investigativa ha preso avvio a seguito di una segnalazione, pervenuta alla locale Procura della Repubblica, che una famiglia marocchina, residente a Torino, aveva ospitato per qualche settimana una neonata, estranea a quel nucleo famigliare, con l’intenzione di cederla a terzi.

La terribile notizia è stata confermata da una serie di circostanze che hanno fatto emergere come la bambina fosse giunta in Italia con la donna della coppia, nello scorso ottobre, su una nave proveniente da Tangeri e che la piccola, presumibilmente nata nel mese di agosto 2024, era stata trasportata, senza essere registrata nella lista passeggeri, in una busta della spesa.

Il viaggio, particolarmente lungo, aveva creato degli scompensi alla minore, tant’è che, una volta arrivata nel capoluogo piemontese, era stata portata dalla donna in un nosocomio cittadino, per essere visitata e curata.

La neonata, di cui sono in corso accertamenti volti a individuarne la madre biologica, sarebbe stata ceduta da quest’ultima all’indagata, perché fosse trasportata dal Marocco in Italia e verosimilmente venduta a una terza famiglia.

Dopo l’ingresso della piccola nel territorio nazionale, la coppia, al fine di eludere eventuali investigazioni, aveva trovato due connazionali, un uomo e una donna, compiacenti nel tenere temporaneamente la minore, in attesa di individuare una sistemazione definitiva per la stessa.

La complessa attività d’indagine ha permesso di accertare che gli indagati erano alla ricerca di qualcuno che fosse disposto a prendersi cura della bambina, ottenendone la custodia in cambio di denaro oppure, in alternativa, qualora le investigazioni avessero portato a un eventuale rintraccio della minore, di trasportarla all’estero, prima che fosse localizzata, al fine di garantirsi l’impunità e che la piccola non fosse mai trovata.

Dopo settimane di indagine, lo scorso 12 marzo, gli investigatori della Squadra Mobile di Torino e della Sezione di Pg della locale Procura, grazie agli accertamenti effettuati e all’attività tecnica avviata, hanno finalmente individuato l’abitazione della coppia, a Torino, che stava temporaneamente custodendo la minore e, dopo avervi fatto accesso, hanno finalmente rintracciato la piccola.

La bimba, che per fortuna era in buona salute, è stata immediatamente trasportata in un nosocomio cittadino per gli accertamenti sanitari del caso, in attesa di essere collocata presso una famiglia affidataria.

La lunga e laboriosa attività investigativa svolta ha consentito di raccogliere una serie inconfutabile di elementi probatori a carico della coppia che aveva organizzato ed effettuato il trasporto in Italia della neonata. Elementi che hanno indotto la locale Procura della Repubblica a emettere nei loro confronti un decreto di fermo di indiziato di delitto per violazione del Testo Unico sull’Immigrazione.

Contemporaneamente, i due soggetti deputati a prendersi cura temporaneamente della bimba e trovati in sua compagnia al momento del rintraccio sono stati tratti in arresto, in flagranza di reato.

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