La polizia penitenziaria blocca sacchetto con droga nel carcere di Marassi

Un dolce natalizio era farcito di hashish, eroina e cocaina

GDG 15/12/2024
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 Hanno spedito un pacco per l'amico detenuto a Marassi all'interno del quale un dolce natalizio era farcito di hashish, eroina e cocaina. "Durante le fasi di controllo dei pacchi destinati alla popolazione detenuta, il personale di Polizia Penitenziaria si e' subito resa conto dell'illecito, bloccando nell'immediatezza l'ingresso del pacco e attivando subito gli accertamenti utili all'identificazione del mittente", spiega, in una nota, il segretario per la Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, Vincenzo Tristaino. "Spesso il personale di Polizia si trova difronte a tali escamotage per l'occultamento di stupefacenti e altro materiale non consentito - aggiunge -, ma grazie al personale opportunamente formato e alle recenti tecnologie a disposizione, e' possibile sventare tali introduzioni". Il sindacalista esprime "un plauso ai colleghi e allo spirito di abnegazione dimostrato ancora una volta". Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, rilancia il grido d'allarme del personale di Polizia in servizio nel carcere di Marassi, sulle gravi e critiche condizioni operative in cui prestano servizio i Baschi Azzurri: "il problema dell'ingresso della droga in carcere e' questione ormai sempre piu' frequente, a causa dei tanti tossicodipendenti ristretti nelle strutture italiane. Dai dati in nostro possesso sappiamo che quasi il 30% delle persone, italiane e straniere, detenute in Italia, ossia uno su tre, ha problemi di droga. Per chiarezza va ricordato che le persone tossicodipendenti o alcoldipendenti all'interno delle carceri sono presenti per aver commesso vari tipi di reati e non per la condizione di tossicodipendenza. La loro presenza comporta da sempre notevoli problemi sia per la gestione di queste persone all'interno di un ambiente di per se' cosi' problematico, sia per la complessita' che la cura di tale stato di malattia comporta". Per il leader nazionale del Sappe, "non vi e' dunque dubbio che chi e' affetto da tale condizione patologica debba e possa trovare opportune cure al di fuori del carcere e che esistano da tempo dispositivi di legge che permettono di poter realizzare tale intervento. Questa potrebbe essere la strada da seguire per togliere dal carcere i tossicodipendenti e limitare sempre di piu' l'ingresso di sostanze stupefacenti, unito ovviamente a tutte le attivita' di prevenzione, come l'utilizzo delle unita' cinofile che sono anch'esse fondamentali nel contrasto dei tentativi illeciti e fraudolenti di ingresso e smercio di droghe in carcere". "Se da un lato - sostiene infine Capece -, dobbiamo complimentarci con il personale di Polizia Penitenziaria di Marassi che ha operato ancora una volta con professionalita' e spirito di sacrificio, dall'altro non comprendiamo come non vengano assunti provvedimenti adeguati a ripristinare la sicurezza e la legalita', a cominciare da un incremento straordinario di organico e dalla dotazione di ogni strumento anche tecnologico utile a contrastare le costanti criticita' denunciate continuamente dal primo Sindacato del Corpo di Polizia Penitenziaria, ovvero il Sappe". 
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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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