Quando il codice postale conta più del codice genetico: uno studio coordinato dall'ospedale infantile Regina Margherita, a Torino, rivela che per la crescita del neonato pretermine (venuto al mondo prima del 37° mese di gravidanza) «è dove si nasce che fa la differenza», perché diseguaglianze ambientali, sociali e di salute possono essere fattori determinanti per la crescita corporea e anche per lo sviluppo delle facoltà cognitive.
Nel capoluogo piemontese se ne è parlato oggi nel corso di un congresso, dal titolo «Il monitoraggio della crescita del neonato pretermine dopo la dimissione», con la partecipazione di tutte le neonatologie del Piemonte. Lo studio è stato condotto reclutando in un primo momento 4.607 donne in gravidanza seguite da otto diversi centri ospedalieri in Italia, Regno Unito, Stati Uniti, Brasile, Kenya, India, Oman e Cina.
I parti pretermine sono stati 224 e i neonati sono stati osservati con controlli ravvicinati nei primi due anni di vita per descriverne crescita, eventuali patologie e neurosviluppo.
«Uno dei risultati più affascinanti - ha spiegato Francesca Giuliani, pediatra neonatologa dell'ospedale Regina Margherita di Torino, che ha condotto e coordinato il progetto a livello internazionale - è che meno del 10% delle differenze osservate nella crescita dei neonati tra i diversi Paesi del mondo coinvolti nello studio è attribuibile alla genetica ("nature"). Tutto il resto è ambiente, risorse, esperienze, cultura ("nurture"). Da qui il ruolo rilevante delle diseguaglianze ambientali, sociali e di salute nel determinare le differenze di crescita e di potenzialità di sviluppo. In particolare, solo lo 0,2 - 4% della variabilità di crescita scheletrica nei bambini pretermine era correlata a differenze tra le popolazioni studiate, a riprova del fatto che curati e nutriti adeguatamente i neonati, geneticamente simili in ogni parte del mondo, riuscivano ad esprimere pienamente il loro potenziale di crescita, mentre questo non avviene in molti Paesi del mondo perché il potenziale geneticamente determinato non viene espresso, per carenze e malnutrizione. Simili risultati sono stati ottenuti non solo per la crescita corporea, ma anche nel raggiungimento delle tappe motorie e nei test cognitivi».
Per delineare il percorso ideale nei primi mesi di vita dei bambini nati pretermine ci si può servire dalle carte di crescita specifiche per i pretermine basate sugli standard internazionali Intergrowth-21st, sviluppate per offrire un riferimento affidabile, universale ed adatto a questa fragile popolazione.
«A differenza delle curve di crescita tradizionali, che spesso si basano su dati raccolti in contesti locali e con criteri variabili, gli standard Intergrowth-21st - spiegano dal Regina Margherita - forniscono un prezioso riferimento basato su un campione multietnico di neonati pretermine ai quali è stata fornita adeguata assistenza medica e nutrizionale dopo la nascita, nati da madri in buona salute e ben nutrite».