Ancora gravi disordini, tensioni e violenze a Torino, in occasione di un corteo partito dalla stazione di Porta Susa che riuniva la protesta dei ‘Pro Palestina’ a quella di chi manifestava per quello che è stato pomposamente definito «No Meloni Day». Edifici imbrattati, lanci di uova davanti all’Ufficio Scolastico Regionale e contro le vetrine dei negozi di via Roma, aggressioni alle forze dell’ordine e un ordigno lanciato davanti alla sede del Palazzo del Governo, in piazza Castello, che ha ferito una quindicina di agenti di Polizia.
Un fantoccio sormontato dalla fotografia del ministro dell’Istruzione Valditara è stato dato alle fiamme. In precedenza alcuni dimostranti erano saliti sul basamento della statua intitolata a Vittorio Emanuele II, davanti alla Clinica Fornaca, tracciando la scritta «Free Palestine» e accendendo fumogeni.
Accanto e striscioni e bandiere sono comparsi anche cartelli con le fotografie di esponenti politici italiani con il volto coperto da uno stencil che riproduceva una mano rossa di sangue, con la didascalia «complice del genocidio». Tra questi: Giorgia Meloni, Elly Schlein, Matteo Salvini. In testa al corteo uno striscione con la scritta «Le scuole sanno da che parte stare, contro Governo e genocidio» e un altro con «Ogni giorno è No Meloni Day».
Scene purtroppo viste e riviste nel capoluogo piemontese, questa volta purtroppo quando Torino è sotto i riflettori mondiali per le Nitto Atp Finals: una pessima figura internazionale, che danneggia l’immagine turistica della città. Forse utile solo a promuovere il ‘turismo da devastazione’ per anarchici e antagonisti.
Dura la condanna della premier Giorgia Meloni: «Abbiamo assistito a inaccettabili scene di violenza e caos, ad opera dei soliti facinorosi». «Diversi agenti delle forze dell’ordine – dichiara – sono finiti al Pronto soccorso a causa di ordigni e scontri. La mia totale solidarietà va a tutti gli agenti feriti, con l'augurio di una pronta guarigione». «Spero – aggiunge – che certa politica smetta di proteggere o giustificare queste violenze e si unisca, senza ambiguità, nella condanna di episodi così gravi e indegni».
«Gli scontri violenti che si sono verificati a Torino sono un episodio inaccettabile. La violenza non è mai la risposta, soprattutto quando si tratta di esprimere un'opinione. È fondamentale che tutti comprendano che il confronto e la protesta devono sempre avvenire nel rispetto delle persone e delle proprietà altrui. Esprimo la mia solidarietà al ministro Valditara e alle forze dell'ordine, che in situazioni come queste sono chiamate a svolgere un compito difficile. Auspico che i giovani comprendano il valore del dialogo e del dissenso pacifico: strumenti fondamentali per ottenere ascolto e rispetto. Chi incita alla rivolta sociale farebbe bene a interrogarsi sull'opportunità di quel linguaggio, foriero di comportamenti inaccettabili e di pericolose derive». Così il ministro per la Pubblica amministrazione e senatore di Forza Italia, Paolo Zangrillo.
«L’altro giorno le minacce al ministro Tajani e ai giovani di Forza Italia pubblicati sui social del gruppo Facebook di Borgata Parella, ora quindici agenti feriti durante un corteo: non c’è male per dei sedicenti pacifisti! Certamente i giovani e meno giovani ‘Pro Palestina’ sono i peggiori ambasciatori della causa palestinese. Come sempre gli estremisti utilizzano cause sociali per altri scopi, solitamente violente ed eversive: lo hanno dimostrato ancora una volta. È un caso? No, perché quando in un volantino si dice ‘spaventiamoli’, lo scopo di queste proteste è evidentemente anarco-insurrezionale e non di costruire dialoghi e gettare ponti diplomatici. Agli agenti feriti va la nostra solidarietà». Ad affermarlo il senatore Roberto Rosso e Marco Fontana, segretari provinciale e cittadino di Torino per Forza Italia.
«Un ordigno esplosivo lanciato davanti alla Prefettura, decine di poliziotti feriti, un fantoccio di un ministro dato allo fiamme e il simbolo della P38 in corteo: è necessario evitare anche solo il lontano spettro di anni bui» – dichiara Roberto Ravello, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte.
«Siamo in una nuova fase – afferma Ravello – che vede esponenzialmente alzarsi il coefficiente di pericolo: la sinistra non ha solo il dovere di prendere le distanze, magari in termini più netti rispetto alle solite frasi di circostanza, ma ha anche l’obbligo morale di farsi un esame di coscienza. Troppo spesso, all’interno di un approccio passivo e giustificazionista, ha perso ogni occasione per condannare gli estremismi, finendo per favorirli».
Solidarietà agli agenti anche dal presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana.
Si è espressa sulla vicenda questa volta anche la segretaria nazionale dem, Elly Schlein, anch’essa al centro delle ire dei manifestanti: «A nome di tutto il Pd – dichiara – esprimo solidarietà e vicinanza agli agenti delle forze dell'ordine feriti dai fumi urticanti di un ordigno artigianale a Torino. Il diritto alla protesta, a manifestare e a scioperare non può e non deve mai essere confuso con l'aggressione violenta nei confronti di nessuno. La violenza è intollerabile».