"Gli affitti brevi sono una risorsa per borghi e piccoli centri"

L'urbanista Francesco Gastaldi interviene nel dibattito che anima Genova e la Liguria

Diego Pistacchi 30/11/2024
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Francesco Gastaldi
Affitti brevi, occasione o male assoluto? Punto di forza dell’economia o causa di crisi? Il dibattito è più che aperto e probabilmente investe anche una sfera ideologica che nasce da una scarsa attitudine all’accoglienza turistica che in Liguria resta insita in parte della popolazione.
Un punto di vista certamente importante per valutare il crescente fenomeno è anche quello del riflesso urbanistico della questione. E per sviluppare il dibattito già avviato su queste pagine, un contributo più che autorevole è quello che può offrire il professor Francesco Gastaldi. È ligure, ma anche docente di Urbanistica all’Università IUAV di Venezia, città certamente soggetta al boom  degli AirBnB, una tra le prime a vivere la polemica sul turismo mordi e fuggi che ora si sta spostando su Genova e la Liguria. 
Prima domanda secca professore: male assoluto o risorsa?
«In Italia la diffusione degli affitti AirBnB ha contribuito a valorizzare una parte del patrimonio immobiliare fornendo ai proprietari, gravati dalla tassazione patrimoniale, un reddito maggiore rispetto all’affitto tradizionale (su cui pesano varie problematiche in caso di morosità, con il proprietario poco tutelato)».
Quindi un fenomeno positivo?
«Bisogna distinguere le situazioni legate alle grandi capitali turistiche (come Venezia o Firenze, dove effettivamente esistono problemi) dalle realtà di molti borghi storici e piccoli paesi dell’entroterra o interni, anche dell’appennino ligure, dove ci sono effettive forme di patrimonio edilizio e percorsi turistici, che combinano costa ed entroterra, davvero interessanti».
In questi casi cosa può offrire un forte afflusso e l’affitto degli immobili?
«Queste realtà, grazie ai soldi dei turisti, possono mantenere un patrimonio abitativo che altrimenti sarebbe probabilmente destinato all’abbandono».
Un’obiezione che torna è quella che la ricchezza resta nelle tasche dei proprietari di case?
«I piccoli borghi o le zone marginali e interne possono beneficiare degli affitti brevi poiché si rafforzano i flussi turistici esistenti e se ne creano di nuovi con effetti sulle economie locali». 
Quindi l’aspetto positico dell’AirBnB è limitato all’emtroterra. Genova è più vicina a Venezia e Firenze?
«Nel centro storico di Genova gli affitti brevi hanno favorito la riattivazione del mercato immobiliare, incrementando i posti di lavoro e innescando processi di rigenerazione urbana dal momento che si sono verificati numerosi interventi di ristrutturazione (facciate, parti comuni, vani scala) di parti immobili riconvertiti al mercato turistico».
Alcuni commercianti ritengono il fenomeno deleterio  per le botteghe tradizionali.
«Il Centro storico di Genova non ha mai avuto solo una destinazione abitativa. Fino agli Anni ‘80 era ’’popolato’’ dal terziario e molti erano gli uffici, soprattutto legati al mondo del porto, i famosi ’’scagni’’ genovesi». 
Oggi come cambi il flusso turistico con gli affitti brevi? C’è un’apertura a nuovi mercato?
«Con AirBnB in Liguria arrivano certamente più giovani, più stranieri da paesi molto eterogenei. Non esistono dati del movimento turistico disaggregati per età, ma credo che sia una formula preferita dai giovani più userfriendlym rappresentamediamente costi minori per giovani, coppie o gruppi di amici provenienti dalle città del nord o dall’estero ech non possono permettersi o non desiderano un albergo di alto livello».
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