A seguito di una complessa attività investigativa condotta dalla Polizia di Stato, la Digos di Torino e la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione hanno espulso e rimpatriato in Bangladesh un cittadino straniero di ventidue anni.
Lo straniero è emerso negli ambienti virtuali di matrice jihadista ostentando a mezzo social una vera e propria fascinazione per il terrorismo confessionale, celebrando le organizzazioni terroristiche Al Qaeda e Stato Islamico, nonché contenuti di propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico, istigando a commettere atti di violenza.
Alla luce delle prime risultanze d’indagine la Procura della Repubblica di Torino ha quindi disposto a suo carico la perquisizione domiciliare e informatica, eseguita lo scorso 5 marzo con esito positivo dalla Digos del capoluogo piemontese, con il supporto operativo della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e dell’omologo Ufficio di Asti.
Dallo sviluppo dell’attività investigativa è stato di fatto riscontrato che l’indagato ha posto in essere condotte apologetiche e istigatorie del terrorismo, nonché alimentato la propaganda e l’istigazione a delinquere per motivi discriminatori contro il popolo ebraico. Inoltre, è stata accertata la presenza di manualistiche per la fabbricazione artigianale di esplosivi e sulle tecniche e le tattiche di guerriglia.
Pertanto il cittadino straniero, dopo un iniziale trattenimento nel Cpr di Milano Corelli disposto con decreto del questore di Asti, è stato espulso dalla Questura di Milano mediante l’accompagnamento in Bangladesh con un volo aereo organizzato dalla Direzione Centrale dell'Immigrazione e della Polizia delle Frontiere.
Il segretario di Forza Italia a Torino, Marco Fontana, ha commentato: «Nel giro di un anno abbiamo assistito all'arresto di Halili Elmahdi con l’accusa di partecipazione a un'associazione terroristica internazionale e di un cittadino tunisino per radicalizzazione in carcere e progettazione di attentati. Senza lanciare allarmi fuori misura, sicuramente deve preoccupare che si inizino a registrare episodi di questa natura nella nostra città. Certamente va un plauso al lavoro puntuale e continuo delle nostre Forze dell'ordine, che fino ad oggi sono riuscite ad assicurare alla giustizia individui così pericolosi. Sarebbe però necessario intervenire a livello socio-economico nelle nostre periferie per evitare che si possa trovare terreno fertile nel risentimento e nel rancore degli stranieri che vivono a Torino senza prospettive».