Trenta persone identificate per gli scontri del 20 dicembre a Torino

Rimane alta la tensione nel capoluogo piemontese dopo gli ultimi disordini in seguito allo sgombero dell’ex Centro sociale Askatasuna. Si preannuncia un Capodanno blindato

Carlo Santori 26/12/2025
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Sarebbero più di trenta persone che sono state identificate dalla Digos, a Torino, per gli incidenti avvenuti il 20 dicembre nel capoluogo piemontese durante la manifestazione contro lo sgombero dell’ex Centro sociale Askatasuna. Le loro condotte, adesso al vaglio degli investigatori, saranno segnalate alla Procura di Torino.

Poche ore dopo il termine del corteo, la Digos aveva intercettato e sequestrato un furgone utilizzato dai dimostranti, denunciando le tre persone a bordo per per violenza e resistenza aggravate e violazione dell'articolo 18 del Tulps (manifestazione non preannunciata alle autorità).

Sul mezzo c'erano un impianto acustico, fumogeni, bomboletta di vernice rossa, due generatori di corrente e taniche contenenti benzina.

Lo scorso 20 dicembre, prima del concentramento dei manifestanti davanti a Palazzo Nuovo, una delle sedi dell'Università subalpina, i servizi di controllo svolti nei caselli autostradali, nelle principali strade di accesso alla città e nelle stazioni ferroviarie avevano portato alla registrazione delle generalità di più di un centinaio di persone, molte delle quali provenienti da altre località italiane, che in seguito hanno preso parte al corteo.

È stato inoltre sequestrato un tubo metallico utilizzato per il lancio di artifici pirotecnici, un blocco ‘autobloccante’ di cemento rinvenuto a terra al termine degli scontri e il casco danneggiato in dotazione all'operatore del Reparto Mobile di Torino colpito da un sasso.

Si prevedono però presto altri disordini in città, con i simpatizzanti dell’ex Centro sociale Askatasuna che hanno annunciato nuove proteste per gennaio, ma si temono altre tensioni in vista dei prossimi festeggiamenti per il Capodanno nel capoluogo piemontese. E intanto c’è chi cerca di continuare il dialogo con gli antagonisti.

«La verità – dichiara il ministro Paolo Zangrillo, segretario piemontese di Forza Italia – è che Askatasuna è un centro dell'eversione e non si può dialogare con chi sfascia e viola la legge».

«Non ne possiamo più – afferma l’azzurro – di avere una città in ostaggio, con aree intere interdette».

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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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